In merito alla vicenda dell’alluvione e del maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna, anche il governatore della Sicilia Renato Schifani ha voluto dire la sua. Lo ha fatto in una intervista che ha rilasciato al “Giornale”

In Emilia-Romagna la situazione continua ad essere sempre più preoccupante. Soprattutto per via del fatto che è stato annunciato, ancora una volta, “allerta rossa” nella regione. Il rischio di nuove precipitazioni e non solo c’è. In questi ultimi giorni è nata una vera e propria polemica per quanto riguarda la questione della nomina del commissario. Il primo nome è stato quello di Stefano Bonaccini. Uno che la regione la conosce sin troppo bene visto che attualmente ricopre il ruolo di governatore. Anche se per la maggioranza non è proprio così, tanto da votare la sfiducia nei suoi confronti.

Lo stesso ex candidato alla segreteria del Pd non ha voluto alimentare le polemiche ed ha accettato la decisione. Precisando, inoltre, che continuerà a collaborare con il governo. Proprio come ha fatto dal primo giorno che si è insediata la squadra targata Giorgia Meloni, In merito alla sua mancata nomina ha voluto dire la sua un suo “collega”. Direttamente dalla Sicilia, infatti, sono arrivate le parole da parte del governatore Renato Schifani. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Giornale” dove è andato piuttosto controcorrente rispetto alla scelta di suoi altri colleghi ed esponenti politici.

Emilia-Romagna, Schifani vota per Bonaccini: “Giusto che sia commissario”

Per il governatore siciliano non ci sono dubbi: Stefano Bonaccini merita il ruolo di commissario straordinario della regione colpita dall’alluvione. Soprattutto per il fatto che, come riportato in precedenza, conosce meglio l’Emilia-Romagna rispetto ad altri personaggi. Queste sono alcune delle parole che lo stesso Schifani ha rilasciato al noto quotidiano: “Secondo me dinanzi a interventi emergenziali come quelli da affrontare ora non può esistere una pregiudiziale di carattere politico. Mi auguro non si proceda in questo percorso di inserire le critiche politiche quando c’è da lavorare tutti assieme”.

Tanto da spiegare anche il perché: “Bonaccini può avere quella marcia in più rispetto a un estraneo al territorio interessato all’intervento, garantendo una più veloce funzionalità e capacità decisionale. Credo che sia meglio affidare questi importanti ruoli ai presidenti di Regione “perché questi hanno un controllo burocratico e amministrativo diretto del territorio“.