40 anni fa usciva lo Swatch, l’orologio di plastica che salvò le aziende svizzere

Il primo marzo 1983 fu lanciato sul mercato a Zurigo il prodotto che salvò l’industria svizzera degli orologi. Un orologio, semplice, di plastica, facile da indossare che diventò un fenomeno popolare incredibile

Con un prezzo accessibile per tutti, lo ‘Swatch’ rivoluzionò il classico e ingessato universo dell’orologeria svizzera trasformando il concetto di orologio da semplice oggetto da portare al polso per misurare il tempo in un simbolo di comunicazione, di divertimento, di provocazione alla portata di tutti, ma con la sensazione di indossare un oggetto di design diverso dal solito stereotipo.

Gli Swatch, orologi cult per intere generazioni – Notizie.com –

La Swatch è un’azienda svizzera di orologi da polso di proprietà del The Swatch Group. Gli orologi Swatch furono pensati in origine per ridare vita alla presenza svizzera sul mercato dell’orologeria, lo swiss made, dopo la crescita aggressiva delle società giapponesi. La parola swatch la contrazione originale era quella di “second”, secondo, e “watch”, orologio da polso, in quanto il nuovo tipo di orologio fu introdotto con un nuovo concetto, dallo stile semplice, divertente e relativamente economico.

Un orologio economico, senza pretese, divertente che rivoluzionò un mercato

La prima collezione di 12 modelli Swatch fu presentata il 1º marzo 1983 a Zurigo. Inizialmente il prezzo si trovava tra i 39,90 e 49,90 franchi svizzeri, ma fu standardizzato a 50,00 nell’autunno dello stesso anno e quello fu il prezzo che venne imposto in tutto il mercato europeo. L’obiettivo delle vendite fu impostato a 1 milione di orologi per il 1983 e di 2,5 milioni per l’anno successivo. Con una campagna di marketing assolutamente innovativa, moderna e aggressiva e un prezzo davvero impossibile da credere per un orologio fatto in Svizzera, guadagnò subito popolarità sul mercato locale e nei primi tre anni di produzione vennero venduti oltre 20 milioni di pezzi, nel 1988 oltre 50 milioni e nel 1991 venne raggiunto il traguardo di oltre 100 milioni. La Swatch mania esplose in tutto il mondo e nulla fu più come prima. Un orologio, economico, colorato, alla portata di tutti, addirittura di plastica, divenne il simbolo per un’intera generazione e soprattutto ebbe lo straordinario merito di equiparare intere categorie di persone totalmente diverse: dall’avvocato, all’operaio, dal manager al meccanico, giovani e adulti e la moda dilagò impetuosa. 

Nicolas Hayek, il creatore degli Swatch – Notizie.com –

La cosa più incredibile fu che un piccolo oggetto di plastica, del valore di non più di 50 euro attuali, ebbe il merito di salvare letteralmente la storica tradizione dei maestri orologiai svizzeri e un intero settore  industriale. Infatti le aziende svizzere erano da sempre all’avanguardia nella produzione degli orologi, addirittura quasi in regime di monopolio, per storia, tradizione e precisione dei loro prodotti, fino agli anni Settanta, quando iniziarono a risentire della crescente concorrenza di quelli prodotti in Giappone. Infatti gli svizzeri furono battuti sul tempo da un’azienda giapponese, la Seiko, che per prima lanciò sul mercato l’Astron, il primo orologio da polso al quarzo con la precisione assoluta delle vibrazioni di un piccolo cristallo di quarzo.

Gli orologiai svizzeri non capirono la moda del momento e non vollero seguire questa nuova tecnologia e rimasero al passo ancorati al vecchio sistema di fabbricazione degli orologi, con il risultato di perdere praticamente l’intera quota di mercato e ritrovarsi spalle al muro. Le cose cambiarono grazie all’intuizione di Nicolas Hayek che capì che l’industria svizzera aveva bisogno di una sferzata di nuovo, un nuovo prodotto giovane e colorato, economico e alla portata di tutti. Come è andata la storia lo conosciamo bene, l’industria degli orologi svizzera riprese in toto la sua posizione sul mercato e lo Swatch, ancora oggi, resta uno degli oggetti più iconici degli ultimi decenni.

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