New York, l’appello di Tajani alla Cina: “Convinca Putin alla pace”

Direttamente da New York, dove si trova in questo momento, sono arrivate le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Lo stesso che ha rilasciato una intervista al ‘Corriere della Sera’ dove ha parlato ad un anno esatto dal conflitto

Il ministro degli Esteri
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani (Ansa Foto) Notizie.com

Esattamente un anno fa l’inizio dell’invasione e soprattutto del conflitto in Ucraina. Da parte della Russia. Una situazione che non è affatto cambiata e di una possibilità di pace nemmeno l’ombra. In merito a questo, e molto altro ancora, è intervenuto direttamente Antonio Tajani. Come riportato in precedenza il ministro degli Esteri si trova negli Stati Uniti d’America, precisamente a New York, dove ha una agenda fitta di impegni. Tanto da essere intervenuto, due giorni fa, all’Assemblea generale dell’Onu. In una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘. La risoluzione alla pace è una notizia che tutti attendevano e che riempie di gioia coloro che hanno partecipato a questo vertice. Ora, però, resta solamente sperare che tutto questo possa essere messo in atto.

Nella giornata di oggi incontrerà il segretario di Stato degli USA, Anthony Blinken. In merito alla liberazione del Donbass e della Crimea ha fatto sapere che non sarà affatto semplice e che l’Italia vuole lavorare insieme agli altri. L’obiettivo è iniziare da Zaporizhzhia fino ad arrivare ai corridoi del grano. In seguito all’intervista ha parlato anche del ruolo fondamentale che può avere la Cina in questo conflitto: “La Cina è amica della Russia, ma deve convincerla a più miti consigli, perché Mosca non riuscirà a vincere sul terreno. Qui si vedrà la capacità di leadership pacifica e stabilizzatrice della Cina“.

New York, Tajani: “Berlusconi sempre stato dalla parte dell’Ucraina

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Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani (Ansa Foto) Notizie.com

In merito all’invio di armi ha voluto fare una precisazione: “Noi non siamo gli USA. Non possiamo sottrarre altre armi alle forze armate italiane. Abbiamo mandato tutto quello che potevamo inviare. Aerei? La formazione di un pilota di un aereo da caccia richiede mesi di addestramento, altrimenti rischi di mandare a morire la gente. II Parlamento italiano ha sempre votato a favore dell’invio di armi. Noi siamo contro la guerra ma aiutiamo l’Ucraina, non siamo in guerra con la Russia“.

Sulle parole di Berlusconi che hanno alzato un vero e proprio polverone di polemiche ha voluto mettere una pietra sopra: “E’ sempre stato a favore delle relazioni transatlantiche, così come ha votato sempre e comunque contro l’invasione russa dell’Ucraina. Sta dalla parte dell’Ucraina. Lui e Meloni si sono sentiti dopo il viaggio“. In conclusione ha rilasciato qualche battuta sul Ppe: “Un incidente chiuso. Ho incontrato Weber a Monaco. Il problema è chiarito“.

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