Mangiare con lentezza e consapevolezza, interagire con gli animali, leggere di più, fare attenzione alle fake news. Sono solo alcuni dei consigli che gli esperti dell’Istituto superiore di sanità (Iss) hanno diffuso per un 2026 in salute.
Un vero e proprio decalogo elaborato allo scopo di abbandonare vecchie abitudini poco sane e abbracciarne di nuove, all’insegna della salute e del benessere, nostro e di tutta la comunità. “L’Istituto superiore di sanità è vicino ai cittadini e nasce per tutelare la salute di tutti. – ha sottolineato Rocco Bellantone, presidente dell’Iss – Vi facciamo i nostri auguri per il nuovo anno lasciandovi dieci consigli da parte dei nostri esperti per custodire il bene più prezioso, la salute sia fisica che psicologica, e vivere più a lungo e meglio”. 
Il primo punto riguarda l’alimentazione. Mangiare con consapevolezza significa prestare attenzione non solo a cosa mangiamo, ma anche a come e perché lo facciamo. Le evidenze scientifiche mostrano che consumare i pasti lentamente e con attenzione migliora la regolazione dell’appetito, mentre mangiare di fretta o in modo distratto porta più facilmente ad assumere calorie oltre il necessario.
Poi è buona prassi controllare la data di scadenza di un farmaco prima della sua assunzione. L’informazione, indicata sulla confezione, è definita dal produttore in base a studi sulla stabilità del medicinale. Entro il periodo di validità, il farmaco conserva le sue proprietà terapeutiche e può essere somministrato in modo sicuro, purché vengano rispettate le istruzioni di conservazione fornite dal produttore.
L’interazione con gli animali per ridurre l’ansia e lo stress
Il terzo punto è collegato all’interazione con gli animali per ridurre l’ansia, lo stress e il senso di solitudine. “Grazie alla loro capacità di catalizzare relazioni empatiche, – ha spiegato Francesca Cirulli del Centro di riferimento scienze comportamentali e salute mentale dell’Iss – gli animali da compagnia sono stati inseriti da alcuni anni in contesti terapeutici o relazionali. Gli animali sono in grado di creare un ambiente più rilassato, favorevole alla condivisione di stati emotivi”.
Spazio poi alle donazioni di sangue, un gesto dall’alto valore solidaristico. E un aiuto concreto per gli oltre 1.700 pazienti che ogni giorno hanno bisogno di una trasfusione. Necessario inoltre ridurre l’uso dei dispositivi elettronici perché, come ha sottolineato Adele Minutillo del Centro nazionale dipendenze e doping, Iss “oggi sappiamo che un uso eccessivo di device e app può favorire comportamenti problematici, ridurre la capacità di concentrazione, alterare il sonno, compromettere le relazioni sociali“. 
Tra i suggerimenti quello di leggere di più, in quanto allena la mente, riduce lo stress, rafforza la memoria e migliora la capacità di concentrazione. Non dimenticare di mantenere pulita l’aria di casa. E non eccedere con l’uso di diffusori di profumi, incensi, profumatori, spray e gel, olii essenziali, candele profumate, che sono gradevoli all’olfatto e alla vista ma rilasciano sostanze organiche volatili che si accumulano e inquinano l’aria indoor.
Nel decalogo c’è l’adesione alle campagne di screening del Servizio sanitario nazionale. Ignorandole, o pensando che “tanto a me non serve” mettiamo solo a rischio noi stessi. Una nostra malattia potrebbe finire per essere identificata troppo tardi. E nuociamo anche alla collettività, perché usare tutte le risorse per trattare patologie molto avanzate ne toglie per le cure a chi, meno grave, potrebbe facilmente migliorare di più o guarire.
I rischi della infodemia, cioè il proliferare di notizie false
Non può mancare anche un punto sul muoversi di più, a piedi o in bicicletta. Fa bene alla salute perché riduce il rischio cardiovascolare e l’insorgenza del diabete. Aiutando il controllo del peso corporeo, ma il miglioramento è anche per la salute mentale. Infatti, camminare e andare in bicicletta aumenta il flusso sanguigno, rilascia endorfine e riduce i livelli generali di stress.
Infine, il contrasto alle fake news. La cosiddetta infodemia, cioè il proliferare di notizie false o errate, è molto pericolosa. Secondo l’Oms “causa confusione e comportamenti che mettono a rischio la salute. Porta a sfiducia nelle autorità sanitarie e mina le risposte di salute pubblica. Può intensificare o allungare le epidemie”. Condividere e diffondere notizie false, quindi, non è una cosa da prendere alla leggera. Al contrario diventare un cacciatore di bufale ha un effetto positivo molto grande.





