Compiti a Natale o diritto al riposo? La risposta dei docenti: “Le vacanze non sono tempo perso ma una risorsa educativa”

Quando fermarsi diventa educativo: il senso pedagogico delle vacanze di Natale. Non un’interruzione, ma una fase necessaria di rielaborazione, crescita e maturazione personale.

La sospensione delle lezioni a scuola per le festività natalizie non è un problema da compensare, ma una risorsa educativa da riconoscere. Ne è convinto Romano Pesavento, presidente del Coordinamento nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani (Cnddu).

Scuola, vacanze natalizie
Compiti a Natale o diritto al riposo? La risposta dei docenti: “Le vacanze non sono tempo perso ma una risorsa educativa” – Notizie.com

Le vacanze natalizie arrivano dopo il primo, lungo e complesso tratto dell’anno scolastico, un periodo caratterizzato da intensi carichi cognitivi, da un susseguirsi di valutazioni formali e informali, da richieste di adattamento continuo soprattutto per gli studenti più fragili. È in questo passaggio dell’anno che la pausa assumerebbe un valore pedagogico particolarmente rilevante.

Non rappresenta – ha spiegato Pesavento – una semplice interruzione amministrativa del calendario, ma un tempo necessario di riorganizzazione interiore, di recupero emotivo, di distanziamento dalla pressione della prestazione. La letteratura pedagogica e psicologica più recente conferma che l’apprendimento autentico non è un processo lineare e ininterrotto, ma richiede fasi di rallentamento, sedimentazione e rielaborazione“.

Il tempo delle vacanze natalizie non è un tempo “vuoto”

Il Cnddu ha sottolineato come il tempo delle vacanze natalizie non sia un tempo “vuoto”, ma un tempo densamente educativo. Nel quale gli studenti apprendono in forme diverse, spesso non riconosciute come tali dalla scuola. Le relazioni familiari, la socialità informale, la lettura libera, l’esperienza culturale, il gioco, il silenzio e persino la noia sono dimensioni che contribuiscono allo sviluppo della persona, alla costruzione dell’identità. E alla maturazione delle competenze emotive e sociali.

È ormai ampiamente documentato, anche a livello internazionale, come il benessere psicologico degli studenti sia una variabile decisiva per la qualità degli apprendimenti. Stress prolungato, sovraccarico cognitivo e mancanza di pause reali interferiscono con l’attenzione, la memoria e la motivazione. Gli studenti che rientrano a scuola dopo un periodo di autentica sospensione delle richieste scolastiche mostrano maggiore concentrazione, maggiore apertura cognitiva. E una relazione meno conflittuale con lo studio.

Scuola, vacanze natalizie e compiti
Il tempo delle vacanze natalizie non è un tempo “vuoto” – Notizie.com

Non tutti gli studenti – ha detto il presidente – vivono il tempo extrascolastico nelle stesse condizioni. Caricare le vacanze di compiti standardizzati significa spesso amplificare le disuguaglianze. Perché presuppone contesti familiari, risorse culturali e condizioni materiali che non sono ugualmente disponibili per tutti. Una scuola attenta ai diritti umani non può ignorare che il diritto al riposo, al tempo libero e alle attività liberamente scelte è parte integrante del diritto all’educazione”.

Il Cnddu ha proposto di ripensare radicalmente il significato educativo delle vacanze natalizie. Superando la logica compensativa che le considera una perdita da recuperare. Occorre invece riconoscere questo periodo come un “tempo educativo di pausa”. Tempo nel quale la scuola non abdica alla propria funzione, ma la esercita in modo più maturo e consapevole.

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