Marijuana, Donald Trump rompe il tabù repubblicano: sì alla cannabis. “Ci sono persone che mi implorano di farlo”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che potrebbe riclassificare la marijuana come droga meno pericolosa. La mossa potrebbe allentare le normative e ampliare la ricerca medica.

Lo scopo è quello di spostare la marijuana da una droga di Tabella I, come l’eroina, a una sostanza di Tabella III, simile alla ketamina. La modifica non legalizzerà l’uso ricreativo a livello nazionale, ma potrebbe alterare la regolamentazione e la tassazione. Anche il Dipartimento di Giustizia dell’ex presidente Joe Biden aveva proposto di riclassificare la marijuana, ma l’ordine di Trump di giovedì potrebbe accelerare il processo.

Donald Trump, sullo sfondo la marijuana
Marijuana, Donald Trump rompe il tabù repubblicano: sì alla cannabis. “Ci sono persone che mi implorano di farlo” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Alcuni repubblicani si stanno opponendo alla modifica, sostenendo che la marijuana rimane pericolosa. Il presidente repubblicano ha affermato di aver ricevuto una valanga di telefonate a sostegno dell’iniziativa. “Ci sono persone che mi implorano di farlo. Persone che soffrono molto“, ha detto. La marijuana terapeutica è ora consentita in 40 Stati e nella capitale Wasington, e molti l’hanno anche legalizzata per uso ricreativo.

Le leggi statunitensi sono rimaste però severe, esponendo potenzialmente le persone a procedimenti giudiziari federali. A differenza di Biden, Trump non ha ricevuto un aperto incoraggiamento da parte del suo partito per la rimodulazione della marijuana. I sondaggi di Gallup mostrano che gli americani sostengono in gran parte un approccio meno restrittivo. Il sostegno alla legalizzazione della marijuana è cresciuto dal 36% del 2005 al 64% di quest’anno.

I repubblicani: “La marijuana continua a essere pericolosa”

L’ordinanza di Trump richiede anche una ricerca più ampia e l’accesso al cbd, un prodotto derivato dalla canapa legale e sempre più popolare, i cui benefici per il trattamento di disturbi come dolore, ansia e disturbi del sonno sono oggetto di dibattito tra gli esperti. Un nuovo programma pilota Medicare consentirebbe agli anziani di accedere gratuitamente al cbd derivato dalla canapa legale, se raccomandato da un medico.

Ma, come già accennato, i cambiamenti relativi alla marijuana non sono stati accolti con favore da tutti. Più di 20 senatori repubblicani, molti dei quali fedeli alleati di Trump, hanno firmato una lettera che esorta il presidente a mantenere la marijuana come droga di Classe I. Guidato dal senatore della Carolina del Nord Ted Budd, il gruppo ha sostenuto che la marijuana continua a essere pericolosa e che un cambiamento “indebolirebbe i vostri grandi sforzi per rendere l’America di nuovo grande“.

Donald Trump
I repubblicani: “La marijuana continua a essere pericolosa” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Hanno inoltre sostenuto che la marijuana influisce negativamente sulla salute fisica e mentale dei consumatori, nonché sulla sicurezza stradale e sul lavoro. “Gli unici vincitori della riclassificazione saranno attori malvagi come la Cina comunista, mentre saranno gli americani a pagarne il conto“, si legge nella lettera, riferendosi al ruolo della Cina nel mercato della cannabis. Trump ha fatto della lotta alle droghe, in particolare il fentanyl, una caratteristica del suo secondo mandato, ordinando attacchi militari statunitensi contro imbarcazioni venezuelane.

Trump ha anche firmato un altro ordine esecutivo che dichiara il fentanyl un’arma di distruzione di massa. Jack Riley, ex vicedirettore della Dea, ha sostenuto l’attenzione alla guerra alla droga come priorità per la sicurezza nazionale, ma ha affermato che la riclassificazione della marijuana invia un messaggio contraddittorio. “Sta facendo esplodere imbarcazioni in America Latina che, a suo dire, sono piene di fentanyl e cocaina, ma d’altra parte sta allentando le restrizioni che consentiranno una maggiore esposizione a una droga di primo livello“, ha detto Riley.

La cannabis è però già diventata parte integrante dell’assistenza sanitaria in molti stati. Attualmente, 30mila operatori sanitari autorizzati sono autorizzati a raccomandarne l’uso per oltre 6 milioni di pazienti per almeno 15 patologie, secondo quanto rilevato dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. La Food and Drug Administration ha trovato un supporto scientifico credibile per il suo utilizzo nel trattamento di patologie correlate all’anoressia, nausea, vomito e dolore. Gli anziani, in particolare, la utilizzano per il dolore cronico, che colpisce 1 persona su 3 in quella fascia d’età.

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