Le forze dell’ordine in Europa e Sud America continuano a esercitare una pressione costante sulle reti criminali responsabili del traffico di cocaina in Europa.
Tre recenti azioni coordinate da Europol. Una contro una rete guidata da olandesi e infiltrata nelle catene di approvvigionamento colombiane. Un’altra contro un’operazione di traffico marittimo in Brasile. Una terza in Grecia per il trasferimento via mare. Tutte evidenziano gli sforzi in corso per smantellare le rotte e le strutture utilizzate dalla criminalità organizzata. 
La prima indagine si è concentrata su un sospettato olandese che aveva accesso diretto a trafficanti e facilitatori di alto livello in Colombia. Con sede a Ibiza, in Spagna, e pur viaggiando frequentemente nei Paesi Bassi e in altri Paesi europei, si ritiene che un 56enne abbia collaborato con i suoi due figli per organizzare ingenti spedizioni di cocaina destinate all’Europa.
Le informazioni sul caso sono emerse per la prima volta sulla piattaforma Sky Ecc. Sono state ulteriormente sviluppate dalla polizia olandese in collaborazione con Europol e la guardia civil spagnola. Attraverso attività di sorveglianza, analisi di intelligence e intercettazioni telefoniche, gli investigatori hanno identificato tentativi in corso di coordinare nuove spedizioni.
Un gruppo criminale operava dalla regione meridionale di Bahia, in Brasile
La rete è stata collegata a sei spedizioni di cocaina intercettate e sequestrate nel Regno Unito, in Spagna e nei Paesi Bassi. Il 2 dicembre 2025, il 56enne è stato arrestato a Ibiza, in Spagna. I suoi figli, di 31 e 23 anni, sono stati arrestati all’Aia e ad Haarlem, nei Paesi Bassi. Nella seconda indagine, le autorità di Brasile, Portogallo, Spagna e diversi altri Paesi europei hanno collaborato per smantellare un gruppo criminale organizzato brasiliano responsabile del trasporto via mare di carichi di diverse tonnellate di cocaina in Europa.
Il gruppo operava dalla regione meridionale di Bahia, in Brasile. Qui si riforniva di imbarcazioni, addestrava equipaggi e modificava pescherecci. I centri costieri di Alcobaça, Prado e Porto Seguro fungevano da punti di partenza. L’Africa occidentale veniva utilizzata come area di sosta per il proseguimento del viaggio verso l’Europa. La rete manteneva contatti con gruppi criminali posizionati per ricevere le spedizioni al loro ingresso nelle acque europee. 
Nel novembre 2024, le autorità portoghesi, in stretta collaborazione con la polizia federale brasiliana e le autorità capoverdiane, hanno intercettato un peschereccio battente bandiera brasiliana a ovest di Capo Verde. Gli agenti hanno sequestrato 1,6 tonnellate di cocaina a bordo e arrestato sei membri dell’equipaggio nell’ambito di questa fase delle indagini.
Nel settembre 2025, gli investigatori hanno smantellato la branca della rete responsabile della ricezione di queste spedizioni di cocaina in Europa. L’azione in Spagna ha portato all’arresto di 37 sospettati. Tra di essi la figura chiave che gestiva l’infrastruttura logistica del gruppo. L’11 dicembre 2025, un’operazione coordinata in Brasile ha portato a ulteriori otto arresti. Sono state perquisite quattro sedi in Portogallo e sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 1,5 milioni di euro in Brasile.
La terza operazione ha preso di mira una rete criminale greca coinvolta nel traffico di cocaina su larga scala con il metodo del trasferimento in mare. Il gruppo ha schierato un peschereccio partito dalla Grecia per recuperare un grosso carico proveniente dall’America Latina, passando per l’Africa occidentale prima di attraversare l’oceano Atlantico. In totale, il 14 dicembre sono stati arrestati 10 sospettati. Cinque membri dell’equipaggio in mare e cinque sospettati in Grecia.





