Garlasco, la lunga giornata di Alberto Stasi tra speranze e dna: “Per questo reato è in carcere da dieci anni”

Era presente anche Alberto Stasi, condannato per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi, in aula a Pavia per l’incidente probatorio nell’inchiesta su Andrea Sempio per il delitto di Garlasco.

Una giornata lunga per Stasi e per tutti gli attori della nuova indagini sull’omicidio del 13 agosto 2007 che continua a tenere banco sui media italiani. Il giovane ha quasi finito di scontare la condanna a sedici anni, è in regime di semilibertà dal carcere, e vede nella nuova inchiesta, essendosi sempre proclamato innocente, la possibilità di riscrivere la propria storia processuale.

Alberto Stasi in Tribunale a Pavia
Garlasco, la lunga giornata di Alberto Stasi tra speranze e dna: “Per questo reato è in carcere da dieci anni” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Voleva esserci perché lo riguarda e il Tribunale della Sorveglianza lo ha concesso chiedendo però non di parlare”, ha affermato l’avvocato Antonio De Rensis. Oggi si è tenuta l’ultima udienza per quanto concerne l’incidente probatorio, già prolungato. I legali della famiglia Poggi restano però convinti della colpevolezza del giovane.

Ben vengano gli approfondimenti. – ha detto l’avvocato Francesco CompagnaLi abbiamo fatti e i risultati sono questi. Io sono convinto della colpevolezza di Stasi e il nostro ordinamento gli dà una strada che è quella della revisione. Così si rovina la vita delle persone innocenti“. Lo stesso Compagna aveva richiesto che Stasi non partecipasse all’udienza ma la gip di Pavia Daniela Garlaschelli l’ha respinta in quanto il condannato è comunque una “persona interessata”.

Garlasco, è sul dna che si è concentrato il vero confronto

Nel merito dell’udienza, nessuna impronta delle circa sessanta repertate nel 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco è riconducibile a Sempio, amico del fratello della vittima. Sul versante dell’analisi della spazzatura l’unica traccia che non riporta a Chiara è il dna di Stasi trovato sulla cannuccia dell’Estathé. Una novità che va contestualizzata con le dichiarazioni rese 18 anni fa. È sul dna che si è concentrato il vero confronto.

La perizia affidata alla genetista Denise Albani ha consegnato conclusioni dalle multiple interpretazioni. Se la Procura di Pavia e la difesa di Stasi leggono la “compatibilità” tra il materiale sulle unghie e il dna di Sempio come un elemento che lo colloca sulla scena del delitto, i consulenti del 37enne evidenziano l’impossibilità di stabilire se quella traccia, che non è databile, né collocabile sopra o sotto le unghie, è frutto di un contatto con la vittima oppure mediato, cioè trasferito per aver maneggiato in tempi diversi uno stesso oggetto.

Per questo la difesa di Sempio ha consegnato una relazione in cui elenca alcuni oggetti che il proprio assistito avrebbe potuto toccare visto che frequentava casa Poggi. La gip Garlaschelli che dovrà solo raccogliere tutti gli elementi, verbalizzarli e decretare, salvo sorprese, la chiusura dell’incidente probatorio su Andrea Sempio prima della chiusura indagine che sarà disposta dalla Procura di Pavia.

Alberto Stasi ha quindi lasciato il Tribunale di Pavia circondato da giornalisti e troupe apparentemente tranquillo. Per lui ha parlato il suo avvocato Antonio De Rensis: “Alberto è un uomo forte. È venuto perché questa era una giornata importante, tenete conto che comunque sono 11 anni che noi parliamo di questo dna. Finalmente è arrivata una perizia, finalmente abbiamo assunto nel contraddittorio per cui era importante per lui esserci in questo momento“.

Secondo i legali “Alberto Stasi è escluso dalle tracce riscontrate. La presenza delle tracce di Alberto doveva essere esclusa già nel 2014: così ci ha detto il perito”. Gli avvocati dell’allora fidanzato di Chiara hanno sottolineato che Alberto ha sempre partecipato al processo e che “non dimentichiamolo, per lo stesso fatto di reato per cui lui è in carcere da dieci anni”. “Non posso parlare, per favore lasciatemi andare. Abbiate pazienza”, le uniche parole di Alberto.

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