Caso Garlasco, è la settimana decisiva per il dna: ecco cosa accadrà il 18 novembre. Gli esperti: “Indagini sugli oggetti indossati da Chiara”

Il delitto di Garlasco torna davanti ai giudici. Al centro la perizia genetica sul dna maschile trovato sotto le unghie della vittima, compatibile con Andrea Sempio o con la sua linea paterna.

L’appuntamento è per il 18 dicembre, giovedì mattina. Il caso Garlasco tornerà in aula, nel Tribunale di Pavia, per discutere della perizia della genetista Denise Albani. Novanta pagine in cui l’esperta analizza il dna estrapolato da due unghie delle dita di Chiara Poggi, la 26enne uccisa 18 anni fa nella sua abitazione di via Pascoli.

Chiara Poggi, sullo sfondo i monili indossati
Caso Garlasco, è la settimana decisiva per il dna: ecco cosa accadrà il 18 novembre. Gli esperti: “Indagini sugli oggetti indossati da Chiara” (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

L’incidente probatorio si avvia ormai a conclusione e davanti alla gip Daniela Garlaschellici ci sarà il fascicolo che certifica che il dna maschile estrapolato dalle unghie di Chiara è compatibile con quello di Andrea Sempio. O dei componenti della linea paterna della sua famiglia. Compatibilità che, però, non può essere contrassegnata da una certezza scientifica granitic. Perché si basa su dati documentali, quelli del lavoro del 2014, “non consolidati”.

Sempio, amico del fratello della vittima, è l’unico indagato nella nuova inchiesta per concorso in omicidio, e i suoi legali sono pronti a difenderne l’innocenza. Attendono una svolta, invece, gli avvocati di Alberto Stasi, all’epoca dei fatti fidanzato di Poggi e unico condannato per il delitto di Garlasco.

Sempio: “Sono contento che la perizia sia finalmente arrivata”

Vedo un sacco di interpretazioni un po’ tirate per i capelli, un po’ come se qualcuno volesse vederci del male a tutti i costi. – ha dichiarato in una recente intervista Sempio, che ha ribadito l’intenzione di non farsi interrogare fino alla chiusura delle indagini A me è sembrata una perizia molto chiara. E che ha appianato tantissimi punti. Quindi sono contento che finalmente sia arrivata”.

Legali e consulenti stanno anche preparando le domande per chiedere chiarimenti alla perita durante la discussione. Sullo sfondo resta la possibilità che l’incidente probatorio non si chiuda giovedì, ma venga esteso all’ormai nota impronta 33, individuata su una parete delle scale che portano al seminterrato nella villetta di via Pascoli e attribuita dagli inquirenti al 37enne accusato dell’omicidio in concorso con altri.

Continua a esprimere scetticismo, tramite il legale Gianluigi Tizzoni, la famiglia Poggi, per cui le nuove analisi non portano reali novità. E rischiano di alimentare un’esposizione mediatica ritenuta ingiustificata. Il criminologo Dario Redaelli, consulente della famiglia Poggi, ha rivelato che sta facendo degli accertamenti sugli oggetti e accessori che Chiara indossava il giorno in cui è stata uccisa, il 13 agosto 2007, nella villetta di famiglia.

Recentemente ho fatto delle indagini sugli oggetti che Chiara indossava il giorno in cui è stata assassinata. – ha affermato – Questi sono stati conservati come se fossero delle reliquie e così tutto ciò che aveva avuto a che fare con quella ragazza quel giorno. Sono delle attività di indagine che stiamo facendo sugli accessori che Chiara indossava quel giorno. E che useremo nel momento in cui lo riterremo opportuno. Alcuni di questi oggetti non sono stati analizzati e a noi interessano adesso. Tipo il ciondolo alla caviglia o il dente di squalo e la catenina che aveva al collo o gli orecchini che indossava”.

Gestione cookie