Un documento del Parlamento europeo lancia l’allarme. Necessario un vero spazio Schengen militare. L’Ue rischia di non riuscire a spostare uomini e mezzi in tempo utile in caso di attacco russo.
“Resistere ad una potenziale aggressione russa”. I parlamentari europei hanno messo nero su bianco l’ipotesi che Mosca, dopo mesi di tensioni, possa prendere di mira Paesi del vecchio continente. 
È per questo che gli eurodeputati hanno chiesto l’istituzione di un sistema Schengen militare. Nel dettaglio è stato richiesto un più facile spostamento di truppe e attrezzature militari in tutta l’Ue, eliminando le frontiere interne e potenziando le infrastrutture. Il progetto di risoluzione sulla mobilità militare è stato adottato lunedì dalle Commissioni Trasporti e Difesa.
Si tratterebbe di un fattore essenziale per la sicurezza e la difesa comune europea, ma anche cruciale per la sicurezza del fianco orientale, in particolare dei Paesi baltici e della Polonia. Il tutto mentre è ancora in corso il conflitto tra Russia e Ucraina, che va avanti dal 2022, nonostante gli apparenti progressi sui piani di pace di questi giorni. Persisterebbero ancora notevoli ostacoli amministrativi e finanziari, nonché ostacoli infrastrutturali, che a volte possono richiedere più di un mese per spostare attrezzature militari in tutta l’Ue.
Mobilità militare in Europa, bilancio da oltre 17 miliardi di euro
Gli eurodeputati hanno invitato i Paesi dell’Ue e la Commissione europea a incrementare gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto, in particolare lungo i quattro corridoi di mobilità militare, ad applicare più soluzioni digitali e ad accelerare le autorizzazioni per i movimenti transfrontalieri. Da qui, la creazione di uno spazio Schengen militare, rafforzato da una task force sulla mobilità militare. E da un coordinatore europeo per semplificare l’attuazione delle diverse iniziative.
Necessaria una tabella di marcia per raggiungere l’obiettivo e istituire uno sportello unico digitale per il rilascio di autorizzazioni di movimento transfrontaliero per il materiale militare. La Commissione aveva già proposto di aumentare il bilancio per la mobilità militare nel prossimo bilancio a lungo termine a oltre 17 miliardi di euro. 
Per realizzare l’ammodernamento di 500 punti critici infrastrutturali, come ponti o gallerie. Rendere pienamente operativi i quattro corridoi, sarebbero necessari almeno 100 miliardi di euro. La mobilità militare è una priorità per la cooperazione Ue-Nato. È essenziale per consentire il movimento delle forze alleate in tempo di pace, crisi o guerra. Richiede esercitazioni congiunte e stress test regolari per identificare e rimuovere gli ostacoli.
I deputati hanno chiesto inoltre che l’Ue segua l’esempio della Nato e garantisca che le truppe di reazione rapida possano attraversare i confini interni dell’Ue. Entro tre giorni in tempo di pace ed entro 24 ore in una situazione di crisi.
“Per mantenere la forza e la capacità dell’Europa di dissuadere qualsiasi aggressore, – ha detto Petras Auštrevičius (Renew) – è fondamentale dimostrare la nostra prontezza ad agire. Ciò include la capacità di schierare rapidamente truppe e materiali in tutta l’Unione. Superare gli oneri amministrativi e sviluppare capacità e infrastrutture a duplice uso non è un lusso, ma una necessità. Il Parlamento europeo sottolinea il lavoro che resta da fare per realizzare un vero e proprio spazio militare Schengen. Deve essere realizzato nel più breve tempo possibile“.





