Tra progetti incompiuti, fondi fiduciari miliardari per lo smantellamento delle centrali, reattori modulari ancora sulla carta e partnership. Parliamo della Holtec International, potenza nucleare.
La Holtec International è un’azienda privata statunitense specializzata nel settore nucleare. È nata negli anni ’80 come produttore di contenitori per lo stoccaggio a secco del combustibile nucleare esaurito, i cosidetti Hi-Storm. 
Oggi la Holtec si occupa di gestione e smaltimento di scorie nucleari, smantellamento di centrali nucleari dismesse, progettazione di nuovi reattori nucleari modulari (Smr) infrastrutture per l’energia nucleare negli Stati Uniti e all’estero. Il fondatore e ceo è Krishna Singh. È una figura centrale e controversa. Un ingegnere di origine indiana, molto abile nel promuovere la sua azienda come avanguardia tecnologica.
Negli Usa moltissime centrali storiche sono state chiuse. Ognuna di essa ha un fondo fiduciario multimiliardario destinato allo smantellamento e alla bonifica. La Holtec acquista queste centrali, prende il controllo dei fondi, promette smantellamenti rapidi e trattiene i fondi residui come profitto. Parliamo di un modello di business più unico che raro. I guadagni dal settore nucleare non provengono dalla produzione di centrali e quindi di energia, ma dal loro smantellamento.
L’Smr-160, un piccolo e sicuro reattore modulare (ancora solo su carta)
Da diversi anni Holtec porta avanti l’idea dell’Smr-160, un piccolo e sicuro reattore modulare. Al momento, però, non ci sono né licenze né prototipi nonostante venga presentato come “il futuro del nucleare”. Il gruppo è presente anche in Ucraina con la collaborazione con Energoatom e la partecipazione a diversi progetti nell’area di Chernobyl. A Camden, nel New Jersey, la Holtec ha costruito un enorme campus tecnologico.
Negli Usa la compagnia è al centro di diverse polemiche per le promesse non mantenute, non solo nella produzione di reattori ma anche nelle nuove filiere industriali e nei posti di lavoro da creare. Il tutto continua a ruotare attorno alle centrali dismesse portano con loro fondi fiduciari miliardari. In alcuni casi ha acquisito centrali dismesse, poi ha annunciato l’intenzione di riattivarle, pur non avendo mai gestito una centrale nucleare in funzione. 
Holtec vuole quotarsi in borsa per un valore stimato di 10 miliardi di dollari, raccogliendo capitali per reattori che ancora non esistono fisicamente. Le principali preoccupazioni concernono la sicurezza in un settore particolare e delicato, anche per l’ambiente e l’opinione pubblica. Le critiche dei regolatori e degli esperti riguardano la gestione delle scorie, i costi imprevisti di smantellamento, i rischi di incidenti.
L’azienda, nata come produttrice di contenitori per scorie, ora controlla fondi pubblici enormi e gestisce alcuni dei siti nucleari più pericolosi degli Stati Uniti. Sullo sfondo c’è un rinascimento nucleare solo promesso. Del caso se n’è occupato nei giorni scorsi anche il Bulletin of the atomic scientists: “Holtec International ha costruito un impero attorno a centrali nucleari dismesse e progetti nucleari ancora incompiuti. La storia dell’azienda, fatta di promesse eccessive e di risultati insufficienti, solleva una domanda: è a loro che dovremmo affidare il futuro dell’energia nucleare?”.





