“Consenso libero e attuale”, la svolta storica sul reato di violenza sessuale che ha messo d’accordo Fdi e Pd: avanti anche in Europa

Camera dei Deputati italiana e Parlamento europeo stanno convergendo sulla Convenzione di Istanbul. È necessario riformare il concetto del reato di stupro.

La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato, all’unanimità, un emendamento che riscrive l’articolo 609 bis del codice penale introducendo il concetto di “consenso libero e attuale” come presupposto essenziale per escludere la violenza sessuale.

Violenza sessuale, nuova definizione per lo stupro
“Consenso libero e attuale”, la svolta storica sul reato di violenza sessuale che ha messo d’accordo Fdi e Pd: avanti anche in Europa – Notizie.com

Le relatrici del provvedimento sono Carolina Varchi di Fratelli d’Italia e Michela Di Biase del Partito democratico. L’emendamento ha ottenuto un consenso politico trasversale, spesso estremamente raro su tematiche di genere e diritti civili. Ad oggi la legge italiana punisce lo stupro solo in presenza di violenza, minaccia o abuso di autorità. Attraverso la riforma il fulcro diventerà l’assenza di consenso, in linea con la Convenzione di Istanbul e con le normative già in vigore in Paesi come Francia e Spagna.

La pena prevista, in caso di approvazione definitiva, sarà la reclusione da due a sei anni. “La violenza sessuale è un crimine abominevole – ha dichiarato Varchi – e chi lo compie deve sapere che la legge non gli lascerà scampo. Il teorema del ‘non ha opposto resistenza’ non troverà più applicazione nel nostro ordinamento“. Secondo la deputata di Fratelli d’Italia l’intervento normativo restituisce forza e credibilità allo Stato. E riafferma il principio che nessuno può disporre del corpo di un’altra persona che non sia liberamente consenziente.

Secondo gli eurodeputati la violenza di genere deve essere riconosciuta come reato a livello Ue

La dem Di Biase ha parlato invece della genesi della riforma, partita da una proposta di legge che introduceva il consenso nel codice penale, a firma di Laura Boldrini. Da lì è iniziata un’interlocuzione tra tutte le forze politiche per portare a casa un emendamento che rappresenta un vero cambio di paradigma. Nessuno, insomma, potrà più “colpevolizzare” la vittima come spesso si è visto nei processi per stupro. Sul consenso libero e attuale si era già espressa la Cassazione.

Parallelamente la definizione di stupro è stata a centro della discussione nella Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere (Femm) del Parlamento europeo. Secondo gli eurodeputati la violenza di genere deve essere riconosciuta come reato a livello Ue. E la definizione del reato di stupro deve essere basata sul consenso. È stata quindi approvata una risoluzione non vincolante con cui il Parlamento ha invitato la Commissione Ue a presentare una strategia per la parità di genere 2026–2030 ambiziosa.

La Commissione dovrebbe inoltre elaborare le linee guida necessarie per l’attuazione della nuova direttiva sulla lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. E riconoscere il femminicidio, l’uccisione di una donna o di una ragazza in quanto tale, come reato specifico.

Con l’adozione di questa relazione, – ha dichiarato il relatore, il croato Marko Vešligaj (S&D) – il Parlamento europeo si schiera con forza al fianco di tutte le donne e le ragazze in Europa e invia un messaggio chiaro alla Commissione. La nuova strategia per la parità di genere deve basarsi su misure legislative concrete. Basta nascondersi dietro l’argomento delle competenze nazionali, è il momento di agire per garantire uguaglianza, sicurezza e libertà a tutte e a tutti nell’Ue”.

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