Nelle scorse ore diverse notizie sono circolate in merito al famoso scontrino del parcheggio di Andrea Sempio, indagato per il delitto di Garlasco. Ecco tutto quello che sappiamo.
È apparso calmo, lucido e concentrato Andrea Sempio, intervistato nelle scorse ore dalla trasmissione Rai Chi l’ha visto. Si è definito come “un soldato in trincea”, incalzato dalle domande che comprendevano anche la sua presunta serenità che cozzerebbe con la bufera che da mesi ormai lo ha investito.
L’amico di Marco Poggi, il fratello della vittima del delitto di Garlasco, ha parlato della nuova indagine per corruzione nei confronti del pm che archiviò la sua posizione, e della rimozione del suo storico difensore Massimo Lovati: “Si è lasciato prendere la mano in una cosa più grande di lui”. La tesi è che il flusso di denaro su cui la Procura della Repubblica di Pavia ha acceso un faro fosse destinata agli avvocati.
“Troppi? – ha detto Sempio – Né io né la mia famiglia avevamo la minima idea di cosa significava entrare in un procedimento giudiziario. Volevamo solo uscirne”. Sulla vittima: “Avrò visto Chiara una decina di volte, certamente non mi avrebbe aperto in pigiama”. Poi, l’unico indagato per concorso in omicidio nella nuova inchiesta, ha commentato il caso dello scontrino. Sul documento nelle scorse ore è emerso che una persona, un cosiddetto super testimone, si sarebbe presentata ai carabinieri di Milano per affermare che quel ticket in realtà sarebbe stato fornito a Sempio in un secondo momento.
“Lo scontrino del parcheggio l’ho preso io, – ha ribadito l’indagato – sarebbe stato meglio avesse destato dubbi all’epoca così potevano controllare le telecamere del parcheggio”. È necessario fare un passo indietro. Lo scontrino di cui si parla è un ticket del parcheggio che riporta la data del 13 agosto 2007, ovvero il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi. Sarebbe stato prodotto da un parcheggio a Vigevano. Il ticket è stato consegnato da Sempio ai carabinieri nell’ambito del secondo interrogatorio come testimone dei fatti il 4 ottobre 2008.
Sarebbe stato ritrovato sull’auto di famiglia pochi giorni l’omicidio. I genitori di Andrea lo avrebbero conservato “per sicurezza”. La sosta a Vigevano in piazza Sant’Ambrogio, dove Sempio si sarebbe recato per l’acquisto di un libro in un negozio poi trovato chiuso, sarebbe iniziata alle 10 e 18. Secondo le ricostruzioni proprio in quei minuti a Garlasco Chiara venne uccisa. Le modalità con cui lo scontrino è stato recuperato e presentato ai carabinieri un anno dopo i fatti hanno sempre destato sospetti.
“Lo scontrino è stato esibito e prodotto in un momento in cui non era indagato. Quindi è improprio definirlo alibi. Perché un testimone non deve fornire alibi. – ha affermato Liborio Cataliotti, avvocato di Sempio – Sarebbe un mero indizio e non una prova che nella migliore delle ipotesi dal punto di vista dell’accusa varrebbe pochissimo”.
Una delle problematiche, infatti, è che lo scontrino non è mai stato considerato un elemento probante definitivo. È certamente stato valutato ed inserito nei fascicoli dell’epoca, ma necessiterebbe di riscontri provenienti dalla videosorveglianza, ad esempio. Nonostante questo, l’esistenza stessa del ticket ha contribuito all’archiviazione della posizione di Sempio più volte.
“Non voglio mettere in dubbio quanto scritto, – ha proseguito Cataliotti – ma per noi quel verbale non esiste ancora, non ne abbiamo disponibilità. Serve una gigantesca prudenza. L’esperienza mi insegna che talvolta il fatto che trasudano notizie che dovrebbero essere riservate sia una scelta per misurare le reazioni e reazioni da parte mia e dell’avvocata Angela Taccia non ce ne saranno“.
La difesa di Andrea Sempio inoltre ha nominato l’esperta genetista Marina Baldi come consulente per l’incidente probatorio in corso. Baldi si è occupata di diversi casi mediatici tra i quali l’omicidio di Pierina Paganelli e di Liliana Resinovich. Si affiancherà al consulente Armando Palmegiani, nominato nei giorni scorsi al posto di Luciano Garofano.