Gravi problemi per la polizia che è sotto scacco: i video “Ora basta”. Cosa sta succedendo e dove.
In uno dei Paesi della Comunità europea, le forze dell’ordine stanno vivendo una situazione emergenziale senza precedenti. I gravi problemi politici che si stanno manifestando hanno portato l’intera popolazione a un livello di esasperazione crescente, con richieste sempre più particolari rivolte alla polizia.
In un clima di sospetto e di allerta diffusa, i centralini vengono tempestati di segnalazioni, spesso accompagnate da filmati amatoriali e clip sui social che alimentano un circuito di panico difficile da gestire. Quello che accade oggi in Europa non è un unicum. Le forze dell’ordine, a ogni latitudine, affrontano da tempo un combinato disposto di criticità strutturali che ne zavorra l’efficacia operativa: carenza di organico, età media alta, risorse e mezzi insufficienti, e burocrazia interna.
Questi fattori contribuiscono a una ridotta capacità di risposta, in particolare a quelle richieste più bizzarre o non circostanziate. In uno degli Stati della Comunità europea, per contenere l’assedio ai centralini, le autorità hanno lanciato un appello formale alla cittadinanza: “Ora basta”.
Polizia sotto scacco: cosa sta succedendo
La Danimarca è il Paese coinvolto, alle prese da oltre una settimana con misteriosi droni che sorvolano aeroporti e basi militari. Il contesto è delicatissimo: Copenaghen si prepara a ospitare un vertice europeo e il governo ha deciso di adottare misure straordinarie per assicurare la sicurezza e prevenire interferenze. “Al momento stiamo attraversando una situazione di sicurezza difficile”, ha dichiarato il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen.
Le autorità hanno pubblicato una guida operativa rivolta ai cittadini su come gestire l’avvistamento di droni. L’indicazione di massima è semplice: chi sospetta la presenza di un drone deve, prima di tutto, documentarlo — preferibilmente filmando — e solo dopo contattare la polizia. L’obiettivo è filtrare le false segnalazioni e offrire alle forze dell’ordine materiale utile per valutazioni tecniche e chiamare solo in casi ben definiti e documentati.
Per evitare confusioni e alleggerire la pressione su polizia e forze armate, la Danimarca ha deciso di vietare i voli civili di droni dal lunedì al venerdì. Questa misura temporanea è mirata a liberare lo spazio aereo a bassa quota da attività lecite ma potenzialmente fuorvianti durante le operazioni di monitoraggio e contrasto. La gestione dell’emergenza vede anche il coinvolgimento di Paesi alleati.
La Svezia ha offerto supporto con capacità militari anti-drone, mentre la Francia ha annunciato il rafforzamento del dispositivo danese con un elicottero Fennec e un team di 35 specialisti dedicati alle operazioni anti-drone. Il quadro di sicurezza regionale ha portato la NATO ad annunciare un incremento della vigilanza nell’area baltica, inclusa la Danimarca. La presenza alleata e la capacità di risposta integrata in caso di necessità sono testimoniati dall’attracco della fregata tedesca FGS Hamburg a Copenaghen.
Sul medio periodo, il governo danese sta predisponendo un intervento normativo che consentirà ad aeroporti, porti e piattaforme petrolifere di rilevare e abbattere autonomamente i droni ostili. Questa nuova architettura prevede catene di comando snelle, regole d’ingaggio chiare e sistemi di contrasto efficaci, con l’obiettivo di ridurre i falsi allarmi.