Accadrà tutto questa notte. Quando le navi della Global sumud flotilla hanno raggiunto le ottanta miglia nautiche circa dalle coste di Gaza, Israele si è mosso. Cosa sta accadendo.
Avvistate, intercettate, affiancate. Le imbarcazioni della Global sumud flotilla, la missione umanitaria internazionale diretta a Gaza, sono ormai nel mirino della marina militare israeliana. Che ha cominciato le operazioni di abbordaggio dalla Alma.
Sono circa 40 le piccole imbarcazioni della Flotilla dirette alla Striscia cariche di aiuti umanitari. L’obiettivo è quello di rompere il blocco navale imposto dalle autorità di Tel Aviv per aprire un corridoio umanitario per la popolazione assediata dalla guerra tra Israele e Hamas che va avanti da circa due anni. Il blocco dello Stato ebraico comincia dalle venti miglia nautiche dalla costa ma le manovre israeliane sarebbero cominciate molto prima, alle novanta miglia circa.
“La Flotilla sta compiendo la sua ultima e cruciale manovra di avvicinamento. – avevano fatto sapere dalla Gsf – Ci troviamo ora nella zona ad alto rischio R3. In avvicinamento al punto di intercettazione della nostra precedente missione con la Handala, dopo aver superato il punto di intercettazione della Madleen. Abbiamo rilevato più di venti imbarcazioni non identificate sul nostro radar, a sole tre miglia nautiche davanti alla nostra flotta”.
Flotilla, situazione convulsa: a bordo della nave Alma c’è anche l’attivista Greta Thunberg
Gli attivisti delle navi della Flotilla sono saliti tutti sul ponte ed indossano giubbotti salvagente. L’indicazione è quella di non reagire. Di fronte a loro ci sono navi e gommoni. La situazione è convulsa: in mare è calata la notte, e con essa il buio. Dalle imbarcazioni della Flotilla giungono allarmi di presunti abbordaggi, e di mine avvistate in mare. Tutto, comunque, sta per accadere stanotte. A bordo della nave Alma c’è anche l’attivista Greta Thunberg, che già nei mesi scorsi aveva cercato di forzare il blocco navale: “È probabile che questa notte verremo intercettati da Israele”. Così è stato.
Con gli attivisti ci sono giornalisti e parlamentari europei, tra cui quattro italiani. E ben dodici imbarcazioni sono salpate dal nostro Paese. Numerosi gli appelli affinché la Global sumud flotilla si fermasse e consegnasse gli aiuti, finanche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma nulla ha rallentato la flotta umanitaria.
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che “i cittadini italiani intercettati a bordo della Global sumud flottilla diretti nella Striscia di Gaza si costituiranno in Israele, quindi saranno espulsi”. Tajani ha detto di aver ribadito la richiesta che non venga fatto uso di violenza contro gli attivisti al Ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa’ar.
PER APPROFONDIRE: Global sumud flotilla, ore ad alta tensione: “Potenziale attacco violento su larga scala contro di noi”. Medici senza frontiere lascia Gaza City
Diversi attivisti hanno pubblicato video sui social media in cui affermavano che le navi della marina israeliana si stavano avvicinando alla flottiglia e stavano ordinando loro di spegnere i motori. Pur essendo ancora in acque internazionali, si tratta di un’area in cui la marina israeliana ha fermato in passato altre imbarcazioni. La notte scorsa gli attivisti hanno affermato che due navi da guerra israeliane si sono avvicinate a due delle loro imbarcazioni. Circondandole e disturbando le loro comunicazioni, comprese le telecamere a bordo.
Le reazioni non si stanno facendo attendere in Italia. Manifestanti, lavoratori e studenti pro Palestina stanno bloccando porti, stazioni e occupando scuole e università in diverse zone del nostro Paese. Il sindacato di base Usb sui propri canali social ha annunciato: “3 ottobre sciopero generale. Israele attacca il diritto internazionale. Ora è il momento di bloccare tutto“.