Il caso della “donna in rosa”, trovata senza vita in strada: per vent’anni la sua identità è rimasta un mistero

L’iniziativa dell’Interpol denominata Identify me ha portato all’identificazione della “donna in rosa”. Di chi si tratta e come si è riusciti a darle un nome dopo decenni.

Il 3 luglio 2005 il corpo senza vita di una donna fu trovato lungo una strada a Viladecans, una cittadina in provincia di Barcellona. Indossava un top a fiori rosa, pantaloni rosa e scarpe rosa, ed era morta da meno di 24 ore.

Il caso della donna in rosa sul portale dell'Interpol
Il caso della “donna in rosa”, trovata senza vita in strada: per vent’anni la sua identità è rimasta un mistero (INTERPOL FOTO) – Notizie.com

La polizia ritenne sospetta la causa della morte, poiché le prove suggerivano che il corpo fosse stato spostato nelle 12 ore precedenti il ritrovamento. Nonostante indagini approfondite, l’identità della donna è rimasta un mistero per due decenni. Le autorità spagnole hanno sottoposto il caso all’iniziativa Identify me dell’Interpol, lanciata nel 2023.

La campagna prevede la pubblicazione online dei dettagli dei casi e la condivisione delle informazioni con i media. Comprese, ove possibile, immagini di ricostruzioni facciali, effetti personali o tatuaggi, nella speranza che qualcuno potesse riconoscere qualche dettaglio. L’Interpol condivide inoltre i dati biometrici dei casi con tutti i suoi 196 Paesi membri, investendo le forze dell’ordine affinché li incrocino nei loro database nazionali.

Urquiza (Interpol): “Dopo 20 anni, una donna sconosciuta ha riacquistato il suo nome”

La svolta per la la donna in rossa è avvenuta pochi giorni fa. La polizia turca ha esaminato le impronte digitali associate attraverso un database biometrico nazionale, riscontrando una corrispondenza con la cittadina russa Liudmila Zavada, che aveva 31 anni al momento della morte. La corrispondenza è stata successivamente confermata attraverso analisi del dna con un parente prossimo Liudmila.

Dopo 20 anni, una donna sconosciuta ha riacquistato il suo nome. – ha commentato Valdecy Urquiza, segretario generale dell’Interpol – Ogni identificazione riuscita porta nuova speranza alle famiglie e agli amici delle persone scomparse e crea nuove piste per gli investigatori. Congratulazioni alle autorità spagnole, turche e russe per aver lavorato insieme su questo caso. Grazie alla cooperazione globale e al collegamento tra le forze di polizia di tutto il mondo, stiamo aiutando sempre più famiglie a trovare le risposte che aspettavano”.

Si tratta del terzo caso di identificazione riuscito legato all’appello Identify me. Nel 2023 si è arrivati al nome di Rita Roberts, una donna britannica assassinata ad Anversa nel 1992. Nel 2025 un’altra donna, Ainoha Izaga Ibieta Lima, di 33 anni, è stata identificata. Le autorità paraguaiane hanno confrontato le impronte digitali provenienti dalla Spagna con quelle dei propri database nazionali.

Le informazioni condivise attraverso una procedura denominata Black notices possono includere dettagli come il luogo del ritrovamento, dati biometrici (dna, impronte digitali, immagini facciali), cartelle cliniche dentali, descrizioni fisiche del corpo o degli indumenti. E qualsiasi altro dettaglio rilevante che possa aiutare a identificare la defunta. Sul portale dell’Interpol restano 44 casi irrisolti di donne non identificate.

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