Perché Donald Trump ha dichiarato guerra al paracetamolo: c’entrano l’autismo e le donne incinte

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il segretario della Salute Robert F. Kennedy Jr hanno dichiarato guerra al paracetamolo: ecco tutti i motivi e cosa sta accadendo negli Usa.

Negli Stati Uniti quando si afferma di voler “prendere un Tylenol” significa assumere qualcosa per la febbre o per il mal di testa. Un po’ come la “nostra” Aspirina, il farmaco è talmente popolare negli Usa da essere entrato nel linguaggio comune.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sullo sfondo confezioni di Tylenol
Perché Donald Trump ha dichiarato guerra al paracetamolo: c’entrano l’autismo e le donne incinte (ANSA FOTO) – Notizie.com

Una narrativa che nelle scorse ore il presidente degli Usa Donald Trump sta provando a ribaltare. Con al suo fianco il segretario della Salute Robert F. Kennedy Jr, già noto per le sue politiche contro i vaccini, il tycoon ha inviato un messaggio chiaro in tv: le donne incinte dovrebbero limitare drasticamente l’uso di paracetamolo, noto con il nome commerciale Tylenol perché, a suo dire, aumenterebbe il rischio di autismo.

Un annuncio effettuato in pompa magna, anche perché negli Usa si starebbe verificando un aumento dell’incidenza negli ultimi anni. Negli Stati Uniti secondo le ultime stime nascerebbe un bambino con autismo ogni 31, contro i 36 di qualche anno fa (in Italia il rapporto è di uno a 77). Un aumento probabilmente dovuto a diagnosi sempre più precoci e precise, ma Kennedy Jr ha promesso all’inizio del 2025 di determinare la causa dell’autismo entro la fine di settembre.

Trump ha consigliato di ridurre al minimo l’uso di paracetamolo

Nei giorni scorsi, inoltre, l’agenzia federale Food and drug administration (Fda) ha scritto ai medici consigliando loro di ridurre al minimo l’uso di paracetamolo durante la gravidanza. Le affermazioni di Trump non sono supportate da evidenze scientifiche evidenti. Ultimi studi prenderebbero in considerazione correlazioni, non causalità diretta. Correlazioni comunque influenzate dai cosiddetti confounding factors, ovvero fattori che possono spiegare i risultati positivi.

Donald Trump ha fatto anche riferimento ai vaccini, suggerendo che il modo in cui vengono somministrati ai bambini, e la tempistica, potrebbero anch’essi contribuire all’aumento dei casi di autismo. “Non lasciate che vi iniettino vaccini in quantità. – ha detto il tycoon – Penso che sia molto grave. Sembra che stiano iniettando in un cavallo. Hai un bambino piccolo. Un bambino piccolo e fragile. E ci sono 80 vaccini diversi. Immagino, 80 miscele diverse, e loro te li iniettano“.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sullo sfondo il segretario Kennedy
Trump ha consigliato di ridurre al minimo l’uso di paracetamolo (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il Tylenol, introdotto negli Usa negli anni ’50, è diventato in breve tempo il farmaco da banco più venduto in America e uno dei più diffusi al mondo. Il principio attivo è il paracetamolo, e fa parte della categoria degli analgesici e antipiretici. Il marchio è di proprietà di Johnson & Johnson. Gli equivalenti in Italia sono la Tachipirina o l’Efferalgan. È anche considerato uno dei farmaci più sicuri, anche in gravidanza.

L’autismo, invece, non è una malattia. Si tratta di una condizione evolutiva complessa, meglio nota come disturbo dello spettro autistico, che colpisce in modi diversi. Può includere ritardi nel linguaggio, nell’apprendimento o nelle abilità sociali ed emotive. La definizione di autismo si è ampliata man mano che gli scienziati hanno aumentato la loro comprensione dei sintomi.

L’autismo sarebbe principalmente radicato nella genetica

Fino agli anni ’90, solo i bambini con i sintomi più gravi erano considerati autistici. All’inizio degli anni 2000, il tasso di autismo è stato stimato in un bambino su 150 nel mondo. Non esiste un test unico per l’autismo, che viene diagnosticato principalmente attraverso valutazioni dello sviluppo e del comportamento. La scienza ha dimostrato che l’autismo è principalmente radicato nella genetica. I geni possono essere ereditati anche se il genitore non mostra segni di autismo, oppure possono verificarsi mutazioni durante lo sviluppo del cervello.

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Gli esperti affermano che diverse combinazioni di geni e altri fattori possono influenzare lo sviluppo del cervello fetale. Tra questi, l’età del padre, il parto pretermine e se la madre ha avuto problemi di salute durante la gravidanza, come febbre, infezioni o diabete. Alcuni studi hanno sollevato la possibilità che l’assunzione di antidolorifici da banco in gravidanza possa essere associata al rischio di autismo, ma molti altri non hanno trovato alcuna correlazione.

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