Perché l’Italia non vuole riconoscere lo Stato di Palestina? Pressing su Roma, pronta anche la Francia dopo il Regno Unito

Il governo italiano di Giorgia Meloni è fermo sulle proprie posizioni: al momento non è possibile riconoscere lo Stato di Palestina, nonostante la pressione internazionale. Ecco i motivi.

L’Italia è sempre più sola nel non riconoscere lo Stato di Palestina. Nel mondo sono oltre 150 Stati hanno riconosciuto lo stato palestinese: quasi tutta l’Africa, l’Asia e l’America Latina e moltissimi stati europei”.

Giorgia Meloni e Antonio Tajani
Perché l’Italia non vuole riconoscere lo Stato di Palestina? Pressing su Roma, pronta anche la Francia dopo il Regno Unito (ANSA FOTO) – Notizie.com

A ribadirlo è stato in queste ore il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato. Nel nostro Paese e nella comunità internazionale sono ormai fortissime le pressioni sul governo di Giorgia Meloni affinché anche Roma riconosca la Palestina come Stato. Oggi l’Italia intera è rimasta bloccata per lo sciopero generale e le manifestazioni a sostegno della popolazione della Striscia di Gaza.

Da un lato sta continuando senza sosta l’assedio di Israele, in guerra Hamas che controlla la Striscia, a Gaza. Dall’altro sta montando sempre più l’indignazione globale per la devastazione prodotta dal conflitto, con decine di migliaia di vittime civili. Sempre oggi a New York i leader mondiali stanno per riunirsi per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Proprio durante il vertice la Francia potrebbe annunciare il riconoscimento, a poche ore da quanto già fatto da Gran Bretagna, Canada, Australia e Portogallo.

Lo Stato palestinese andrebbe costruito sin dalle fondamenta

La comunità internazionale, di fronte alla terribile evoluzione del conflitto, vuole riconoscere il diritto dei palestinesi di esistere come entità geografica e politica. Un atto simbolico ed un passo in avanti verso la soluzione due popoli due Stati che si spera possa portare la pace in Medio Oriente dopo decenni di tensioni e guerre. Un atto simbolico poiché la Striscia è ancora controllata dal gruppo palestinese di Hamas, responsabile delle stragi del 7 ottobre 2023 e riconosciuto come terroristico.

Lo Stato palestinese andrebbe quindi costruito sin dalle fondamenta. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno impedito ai funzionari palestinesi di partecipare all’Assemblea generale, negando loro il visto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, contrario alla creazione di uno Stato palestinese, ha minacciato di intraprendere azioni unilaterali in risposta all’ondata di riconoscimenti, inclusa l’annessione di parti della Cisgiordania.

Antonio Tajani e Giorgia Meloni
Lo Stato palestinese andrebbe costruito sin dalle fondamenta (ANSA FOTO) – Notizie.com

Ma perché l’Italia non vuole riconoscere, seppur simbolicamente, la Palestina? In recenti interviste la premier Meloni ha detto che se qualcosa che “non esiste” viene riconosciuta solo sulla carta “potrebbe essere controproducente”. Una posizione sposata anche dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo il quale ci dovrebbe essere un reciproco riconoscimento.

Il tema della reciprocità, insomma, apparirebbe centrale per il governo. Anche perché storicamente l’Italia ha buone relazioni con Tel Aviv. Rapporti che verrebbero irrimediabilmente incrinati da una tale presa di posizione, vista anche la reazione avuta dall’esecutivo Netanyahu al riconoscimento della Palestina da parte del Regno Unito: “Non ci sarà nessuno Stato. State offrendo un’enorme ricompensa al terrorismo”. Se a livello internazionale trattati multilaterali riconoscessero la Palestina si aprirebbero questioni pratiche come i confini ed il ruolo delle organizzazioni, la gestione dei territori occupati, l’applicazione delle risoluzioni Onu.

Gestione cookie