Il sangue di San Gennaro si scioglie tre volte l’anno. Anche quest’anno il prodigio è avvenuto il 19 settembre alle 10.08.
Anche quest’anno, nel giorno a lui dedicato, si è ripetuto il prodigio della liquefazione di San Gennaro. Il sangue è stato trovato sciolto intorno alle 10.08 di venerdì 19 settembre.
“Abbiamo nuovamente la gioia di annunciare che la reliquia è stata trovata completamente liquida”. Queste le parole pronunciate dall’altare del Duomo di Napoli dal monsignor Vincenzo De Gregorio, alle centinaia di fedeli che hanno voluto partecipare all’evento. Come da tradizione, a salutare il prodigio, è stato lo sventolio del fazzoletto bianco di uno dei componenti della Deputazione del Tesoro di San Gennaro. Dopo l’annuncio, è partito un lungo applauso da parte dei presenti.
La messa per la festività del patrono di Napoli è stata celebrata dal cardinale Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli. Hanno partecipato anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il candidato di centrosinistra alle regionali Roberto Fico.
Il videomessaggio da Gaza e le parole di pace del cardinale Battaglia
Tanti i messaggi lanciati dall’altare da parte delle autorità ecclesiastiche, tra cui un appello a Israele del cardinale Battaglia: “Da questa cattedrale che respira come un petto antico, si alza un appello chiaro, diretto, senza garbo diplomatico. Ascolta, Israele: non ti parlo da avversario, ma da fratello nell’umano. Ti chiamo col nome con cui la Scrittura convoca il cuore all’essenziale. Ascolta: cessa di versare sangue palestinese”.
E anche un appello alla pace: “I droni sono fucilazioni telecomandate, i danni collaterali sono bambini senza volto. Una spesa militare che supera scuola e sanità non è sicurezza ma suicidio collettivo. Convertiamo gli arsenali in ospedali, gli utili di guerra in borse di studio, i bunker in biblioteche“. Nel corso della funzione è intervenuto com un videomessaggio anche padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa della Sacra Famiglia di Gaza.
Il miracolo di San Gennaro si ripete tre volte all’anno
Il miracolo del sangue di San Gennaro a Napoli si ripete tre volte all’anno per celebrare il santo patrono di Napoli.
- La prima, il 19 settembre, data in cui fu decapitato nel 305 dopo Cristo. Si tratta dell’occasione più importante e proprio in questa data migliaia di fedeli accorrono alla Cattedrale di Napoli in attesa che il sangue si sciolga.
- La seconda è il 16 dicembre, giorno dell’anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631. Secondo i racconti che si sono tramandati nel corso degli anni, la lava fu fermata per intercessione di San Gennaro. Il 16 dicembre è anche il giorno in cui spesso non è avvenuta la liquefazione, probabilmente a causa delle temperature invernali.
- L’ultima ricorrenza è la prima domenica di maggio. In questo giorno si ricorda la traslazione delle spoglie mortali del patrono di Napoli da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte. Leggenda narra che proprio in questa occasione, avvenuta nel IV secolo dopo Cristo, il sangue di San Gennaro si sia sciolto la prima volta.
Perché per i napoletani è importante che il prodigio del sangue avvenga
Secondo i napoletani, con la liquefazione del sangue, San Gennaro invia loro un messaggio specifico: sta proteggendo la città e i napoletani. Prima del prodigio, i fedeli recitano litanie, canti, preghiere e invocazioni. La liquefazione è intesa come la risposta del Santo. E se non avviene non è un buon segno.
Il sangue di San Gennaro è conservato all’interno di due ampolle, e chiuso in una cassaforte con doppia serratura in una cappella del Duomo di Napoli. Una delle due è quasi vuota, perché parte del suo contenuto fu preso da re Carlo III di Borbone, che lo portò in Spagna con sé. Sempre secondo i racconti tramandati nel corso degli anni, il sangue sarebbe stato raccolto da una donna, forse la sua nutrice, che lo consegnò al vescovo di Napoli dell’epoca.