La separazione delle carriere spiegata bene: cosa prevede la riforma Nordio destinata al referendum

Separazione delle carriere, la seduta fiume della Camera per il voto finale: le opposizioni annunciano la battaglia del no al referendum. Cosa prevede la riforma Nordio.

Più che una riforma della giustizia, la separazione delle carriere è, per le opposizioni, una riforma della magistratura. E per questo hanno annunciato una dura lotta per il no al referendum atteso nei prossimi mesi, dopo che il ddl avrà ottenuto il via libera definitivo del Parlamento.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio
La separazione delle carriere spiegata bene: cosa prevede la riforma Nordio destinata al referendum (Ansa Foto) notizie.com

La discussione è in corso in queste ore nell’Aula della Camera: i deputati hanno dato il via libera a una seduta fiume, fortemente criticata dalle opposizioni. Queste infatti, hanno accusato la maggioranza di aver forzato il regolamento per poter partecipare al comizio del centrodestra nelle Marche.

Marco Grimaldi, deputato di Avs ha spiegato che “era iscritto a parlare solo il 10% dei parlamentari di opposizione”. Dunque, non sarebbe stata necessaria una seduta fiume, perché c’era il tempo di arrivare al voto finale di giovedì. L’obiettivo della maggioranza deliberare entro giovedì 18 settembre 2025 alle ore 12. Dopo il via libera della Camera, il testo passerà nuovamente al Senato. Il doppio passaggio è d’obbligo perché si tratta di una legge che modifica la Costituzione.

Elly Schlein: “Al referendum ci impregneremo per il no”

Noi ci siamo battuti in tutte le sedi parlamentari e nelle piazze. E continueremo a farlo”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, annunciando che “ci impegneremo affinché al referendum prevalgano i no. I no della vostra arroganza, a una giustizia dei potenti, alla compressione delle garanzie democratiche dei cittadini”.

Ricordiamo che il testo, non avendo ottenuto l’approvazione dei due terzi del Parlamento, dovrà essere sottoposto al referendum confermativo (cioè senza quorum), che potrebbe tenersi nella tarda primavera del 2026.

Il ddl Nordio sarà dunque motivo di forti scontri tra maggioranza e opposizioni nei prossimi mesi. Perché è “una riforma della magistratura, non della giustizia”, a detta della videpresidente del PD Chiara Gribaudo. “Non incide minimamente, su stessa ammissione del ministro Nordio, sui reali problemi che ogni giorno affliggono il nostro Paese: i tempi dei processi, la tutela dei cittadini, la mancanza di personale, l’inumana condizioni delle carceri”.

Separazione delle carriere: i tre punti chiave della riforma Nordio

Ma cosa prevede la riforma della giustizia che porta la firma del Guardasigilli Carlo Nordio? Tre sono i punti chiave, eccoli elencati:

  • La separazione della carriera dei giudici e dei pubblici ministeri, che dovranno scegliere fin dall’inizio a quale dedicarsi.
  • L’istituzione di due Consigli Superiori della magistratura (un Csm per ogni carriera).
  • La nascita di un’Alta Corte Disciplinare esterna ai Consigli, che si occuperà di valutare le questioni disciplinari dei magistrati.
Camera dei Deputati dall'alto
Separazione delle carriere: i tre punti chiave della riforma Nordio (Ansa Foto) – notizie.com

Sono otto in totale gli articoli che modificano il Titolo IV della Costituzione. Ad oggi, come prevede la riforma Cartabia del 2022, è possibile fare un solo passaggio dalla carriera giudicante a quella requirente e viceversa, solo una volta entro dieci anni dalla prima assegnazione. La riforma invece, prevede che prima di iniziare l’attività lavorativa, si debba decidere se essere un giudice o un pubblico ministero.

Cos’è il doppio Csm, da chi è composto e i suoi compiti

L’altra novità è conseguente all’introduzione della doppia carriera. E prevede un doppio Csm per ciascuna delle due. Il presidente di entrambi sarà il presidente della Repubblica. E nel caso dei giudici, entrerà come membro di diritto il primo presidente della Cassazione, mentre per i pm, entrerà di diritto come membro il procuratore generale della Suprema Corte.

IL PARERE DELL’ANM

Gli altri componenti saranno scelti a sorte: un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune. Gli altri due terzi tra i magistrati giudicanti e requirenti. I vicepresidenti dei Csm saranno eletti tra i nomi sorteggiati dall’elenco del Parlamento. Il Csm così nominato resterà in carica per quattro anni. Tra i compiti, le assegnazioni, le assunzioni, le valutazioni di professionalità e i conferimenti delle funzioni dei magistrati.

Alta Corte disciplinare: composizione e di cosa si occuperà

La terza e ultima novità riguarda l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare. Il suo compito sarà valutare e prendere provvedimenti nei confronti dei magistrati. Sarà composta da 15 giudici: 3 scelti dal Capo dello Stato, 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune, 6 estratti a sorte tra i magistrati giudicanti. E 3 sempre estratti a sorte tra i magistrati requirenti.

Il presidente dell’Alta Corte verrà scelto tra quelli nominati dal presidente della Repubblica e quelli sorteggiati dall’elenco del Parlamento. Le sentenze di questo nuovo organo potranno essere impugnate dinanzi alla stessa Corte che però giudicherà in composizione differente rispetto al giudizio precedente.

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