Alloggi universitari, la ricerca di SoloAffitti sulla situazione in Italia. Ecco perché è meglio evitare i contratti fai-da-te.
Il caro-vita incide anche sulla scelta dell’Università e in particolare per gli studenti fuori sede, che anche quest’anno dovranno inoltrarsi nel difficile compito della ricerca della stanza in affitto per studiare lontano da casa.
Molti ragazzi scelgono la città in base al costo degli immobili, e preferiscono una singola piuttosto che una doppia. Gli studentati universitari ormai sono diventati troppo costosi, quindi destinati solo alle famiglie benestanti. È quanto emerge da un’indagine eseguita dal gruppo di consulenza immobiliare SoloAffitti, dalla quale viene fuori che anche se gli affitti nelle grandi città continuano ad essere cari, si sta verificando via via un abbassamento dei prezzi.
“Nella pianificazione di alcune scelte di vita si tiene conto di tanti aspetti, tra cui anche il costo del percorso di studio”. A parlare con Notizie.com è Paolo Di Leonardo, dell’area manager di SoloAffitti. “All’interno del percorso di studio non c’è solo la retta universitaria, ma anche le spese di sostentamento. Quindi c’è chi fa queste valutazioni. All’interno del quadro c’è chi non ha problemi e chi invece deve farsi i conti in tasca”.
Quanto costa una stanza singola per studenti in tutte le città italiane
Dopo l’aumento dei prezzi degli affitti registrati gli ultimi anni, alcune città, Milano inclusa, stanno registrando alcuni segnali di contrazione. Una stanza singola oscilla tra i 650 e i 700 euro. Ma la situazione è più conveniente nelle altre città universitarie del Nord, soprattutto a Torino, Trieste e Genova, dove le stanze singole costano tra i 300 e i 400 euro, con punte fino a 450-500 per soluzioni di qualità superiore oppure situate in posizioni strategiche.
A Trieste alcuni studenti scelgono di affittare interi appartamenti al prezzo di 650 euro, mentre a Genova i costi variano a seconda della vicinanza ai mezzi pubblici. Nelle piccole città del Nord come Padova, Brescia e Trento, i canoni per una singola vanno dai 400 ai 500 euro e la più cara è Padova, dove si può arrivare a pagare anche 600 euro per immobili dotati di bagno ad uso esclusivo.
Anche gli studenti che scelgono il Centro Italia per studiare preferiscono vivere in una stanza singola. E la forbice dei prezzi è ampia: Roma è la città più costosa, con canoni che arrivano fino ai 600 euro. Anche qui la scelta della stanza dipende dalla distanza dal centro, ma anche dalle condizioni di sicurezza sismica e degli impianti, che nella Capitale sono spesso datati. A Firenze e Pisa il costo del canone oscilla tra i 300 e i 350 con punte fino a 450 per stanze con bagno privato.
Siena è più accessibile, con prezzi dai 250 ai 320 euro, che però salgono fino a 400-450 per gli appartamenti autonomi. Sulla stessa soglia c’è Ferrara (250-400 euro a seconda delle condizioni dell’immobile). Più economiche sono Perugia e Teramo, dove le singole partono da 300 euro, con una media tra i 250 e i 300.
Sul contenimento dei prezzi incidono gli accordi territoriali
Scendendo verso il Sud Italia, gli affitti sono più bassi a Napoli e a Bari, ma in generale gli alloggi sono più datati o collegati male. A Bari, sempre per una stanza singola, i prezzi arrivano fino a 400 euro solo in caso di bagno privato. Per quanto concerne Napoli invece, il massimo è 250-500 euro. A Catanzaro dai 200 ai 250, a Reggio Calabria dai 140 ai 180, e molti studenti scelgono di vivere nei monolocali al prezzo di circa 350 euro.
QUALI SONO LE CITTÀ PREFERITE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI
Per quanto riguarda Messina una singola costa tra i 250 e i 300 euro, a Catania tra i 250 e i 270 (300-350 con bagno esclusivo). A Palermo i canoni vanno dai 250 ai 270 con punte di 300-350 euro per stanze con bagno. A incidere sul contenimento dei prezzi sono soprattutto gli accordi territoriali, che permettono di allineare le aspettative dei proprietari e di garantire trasparenza agli studenti.
A guidare verso la scelta della stanza, oltre ai comfort c’è la sicurezza, soprattutto nelle grandi città. Dall’indagine di SoloAffitti emerge infatti che gli studenti e le loto famiglie chiedono indicazioni sulle zone da evitare. Ed è qui che arriva la raccomandazione: affidarsi a professionisti locali, non solo per l’aspetto che riguarda il contratto di affitto, ma anche per avere un quadro reale del contesto.
Contratti fai-da-te, rischio truffa: ecco come proteggersi
Molti studenti, per risparmiare sulle commissioni dell’agenzia si affidano alle soluzioni fai-da-te: annunci sui social o piattaforme non ufficiali. Ma se da un lato si risparmia, questa scelta comporta il rischio di veder lesi alcuni diritti importanti: accessi abusivi da parte dei proprietari, spese accessorie troppo onerose, affollamento eccessivo e in generale poca chiarezza sugli oneri e le utenze.
“Uno dei primi pericoli sono le truffe online e non solo”, ci spiega Di Leonardo. “Ne esistono alcuni tipi. Il caso più comune, soprattutto nelle grandi città, è imbattersi in annunci di case duplicate”. Il truffatore in pratica, prende le foto di una stanza da un annuncio privato e “lo promuove come fosse casa sua ad un canone stracciato. Lo studente ignaro chiama e dall’altra parte del telefono qualcuno gli chiede di bloccare l’affitto con un bonifico. Dopo aver ricevuto i soldi, il truffatore sparisce”.
Il secondo tipo di truffa: “Esistono piattaforme che non chiedono la commissione dell’agenzia e che hanno a disposizione una serie di annunci. Può capitare però, che la casa non sia più disponibile e sia stata già affittata. Per visionare queste case però, si fanno pagare 250 euro”.
Per non parlare dei rischi di gestione della casa con i contratti fai-da-te: “Quando una locazione non è gestita da un professionista, può verificarsi il rischio di abuso del diritto di proprietà. Ad esempio, il proprietario scrive che lui si riserva la facoltà di entrare in casa per controllare se vengano fatte le pulizie. Spesso lo studente non conosce la legge e accetta passivamente questi abusi”.
A incidere sulla ricerca della stanza c’è anche il semestre aperto di Medicina. Molti studenti stanno cercando contratti per sei mesi con possibilità di proroga.