Epidemie di colera, migliaia di vittime nel solo 2024. L’Oms: “Rischio globale elevato, la reale portata della crisi è sottostimata”

La recrudescenza della malattia del colera e le conseguenti epidemie registrate negli ultimi mesi hanno messo in allarme gli esperti dell’Oms. Tutti i dati e la situazione nel mondo.

Guerre, cambiamenti climatici, sfollamenti e carenze igieniche avrebbero portato ne 2024 ad un aumento del 50% dei morti per colera nel mondo. In totale, stando alle stime fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sarebbero 6mila le persone decedute.

Malati di colera in Sudan
Epidemie di colera, migliaia di vittime nel solo 2024. L’Oms: “Rischio globale elevato, la reale portata della crisi è sottostimata” (MSF FOTO) – Notizie.com

Oggi l’Oms ha diffuso le statistiche globali sul colera per il 2024. I dati mostrano un aumento sia del numero di persone che si sono ammalate sia di quelle morte a causa della terribile malattia. “Una malattia prevenibile e curabile. – hanno sottolineato gli esperti dell’Organizzazione – I numeri sono di per sé già allarmanti. Ma la reale portata è sottostimata”. La malattia è causata dal batterio Vibrio cholerae, che si diffonde rapidamente attraverso l’acqua contaminata da feci.

Nel 2024 sono stati segnalati casi in sessanta Paesi nel mondo. L’incidenza della malattia è rimasta concentrata in Africa, Medio Oriente e Asia. Queste regioni complessivamente hanno rappresentato il 98% di tutti i casi segnalati. La portata delle epidemie di colera è aumentata nel 2024, con dodici Paesi che hanno segnalato più di 10mila casi ciascuno, sette dei quali hanno registrato epidemie di grandi dimensioni. La recrudescenza del colera nelle Comore, dopo oltre 15 anni senza epidemie segnalate, sottolineerebbe la persistente minaccia di trasmissione globale.

Colera, è entrato a far parte delle scorte globali un nuovo vaccino orale

Il tasso di mortalità in Africa è aumentato, evidenziando lacune critiche nell’erogazione di cure salvavita. E segnalando la fragilità di molti sistemi sanitari, oltre alle difficoltà di accesso ai servizi sanitari di base. Un quarto dei decessi si è verificato al di fuori delle strutture sanitarie. “Per combattere il colera, – hanno fatto sapere dall’Oms – governi, donatori e comunità devono garantire che le persone abbiano accesso ad acqua potabile e servizi igienici, abbiano informazioni accurate su come proteggersi. E un rapido accesso a cure e vaccini in caso di epidemie”.

All’inizio del 2024 è entrato a far parte delle scorte globali un nuovo vaccino orale. L’Oms ha valutato il rischio globale di colera come molto elevato. L’Organizzazione sta rispondendo con urgenza per ridurre i decessi e contenere le epidemie in tutto il mondo. “Continuiamo a supportare i Paesi – hanno concluso dall’Oms – attraverso il rafforzamento della sorveglianza sanitaria pubblica, della gestione dei casi e delle misure di prevenzione. E poi con la fornitura di forniture mediche essenziali; il coordinamento delle missioni sul campo con i partner. Infine, con il supporto alla comunicazione del rischio e al coinvolgimento della comunità”.

Villaggio colpito da epidemia di colera in Sudan
Colera, è entrato a far parte delle scorte globali un nuovo vaccino orale (MSF FOTO) – Notizie.com

Alla fine di agosto Medici senza frontiere aveva segnalato “la peggiore epidemia di colera degli ultimi anni in Sudan“, dove la popolazione è già stremata da oltre due anni di guerra. In una sola settimana, i team di Msf in Darfur hanno curato oltre 2.300 pazienti e registrato 40 morti. A causa del conflitto e delle difficili condizioni di vita della popolazione, i casi si diffondono facilmente anche nei paesi limitrofi, come Ciad e Sud Sudan, dove le persone cercano rifugio.

La situazione è estremamente urgente – ha detto Tuna Turkmen, capomissione di Msf in Sudan – e l’epidemia si sta diffondendo ben oltre i campi per sfollati, arrivando in diverse località del Darfur e non solo. La risposta internazionale deve essere rapida per fornire nel più breve tempo possibile assistenza sanitaria, migliorare i servizi idrici e igienico-sanitari e avviare campagne di vaccinazione nelle aree colpite”.

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