Cosa sta accadendo in Nepal, la rivolta della Gen Z contro il governo: il blocco dei social media, lo sfarzo dei nepo kids

In Nepal una violenta protesta portata avanti dai giovani della Generazione Z sta scuotendo il Paese: nel mirino la censura, la corruzione e i nepo kids. Ecco sta sta succedendo.

Sarebbe fino a questo momento di 31 vittime e 633 feriti il bilancio delle proteste in Nepal della Generazione Z. Le proteste hanno portato al collasso del governo e a disordini che hanno fatto piombare nel caos l’intero Paese.

Le proteste dei giovani della Generazione Z in Nepal
Cosa sta accadendo in Nepal, la rivolta della Gen Z contro il governo: il blocco dei social media, lo sfarzo dei nepo kids (ANSA FOTO) – Notizie.com

L’Esercito è intervenuto nelle strade della capitale Kathmandu. Qui rappresentanti dei manifestanti stanno spingendo affinché Sushila Karki, giudice ed ex presidente della Corte Suprema, assuma il ruolo di premier ad interim. Le proteste sono cominciate nei giorni scorsi quando il governo ha vietato l’utilizzo dei social media. Ne è scaturita una violenta repressione da parte della polizia, che ha anche aperto il fuoco sui manifestanti.

I manifestanti hanno poi incontrato i funzionari militari presso il quartier generale dell’Esercito a Kathmandu per discutere di un leader di transizione. Le proteste hanno spinto il primo ministro Khadga Prasad Oli a dimettersi. Ma il presidente Ram Chandra Poudel gli ha chiesto di guidare un governo di transizione fino a quando non ne verrà istituito uno nuovo.

Nepal, la rabbia dei manifestanti e la violenta repressione

Oli è poi fuggito dalla sua residenza e ha fatto perdere le proprie tracce. È molto raro che in Nepal l’Esercito intervenga per questioni di ordine pubblico. I militari hanno cominciato a mobilitarsi nel momento in cui le forze di sicurezza non sono riuscite a placare la rabbia dei manifestanti. Hanno quindi sedato un’evasione da un carcere di Kathmandu, dove i detenuti avevano sopraffatto la polizia.

La polizia nella capitale ha usato gas lacrimogeni, idranti e munizioni vere contro la folla composta in gran parte da giovani e giovanissimi. La polizia ha aperto il fuoco anche a Itahari, nel sud-est del Nepal. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni anche all’ospedale civile di Kathmandu, dove sono stati trasportati alcuni feriti.

Le proteste dei giovani della Gen Z in Nepal
Nepal, la rabbia dei manifestanti e la violenta repressione (ANSA FOTO) – Notizie.com

In Nepal, il malcontento, in particolare tra i giovani nati tra la metà degli anni ’90 e il 2012 (la cosiddetta Generazione Z, appunto) è cresciuto contro la corruzione e il nepotismo dell’élite politica. Le proteste sono cominciate dopo che il Ministero delle Comunicazioni e dell’Informazione Tecnologica ha emanato il 4 settembre una direttiva per vietare 26 piattaforme di social media. tra di esse cui Facebook, WhatsApp, X e YouTube. Secondo il governo le aziende non si erano registrate presso le autorità entro la scadenza del 3 settembre. Una registrazione “necessaria” per motivi fiscali e normativi, ma in molti hanno accusato il governo di censura.

Molti giovani sono arrabbiati per la presunta corruzione politica dilagante. E anche perché i figli dei leader politici, i cosiddetti nepo kids, godrebbero di stili di vita lussuosi e vantaggi. Il tutto mentre la maggior parte dei giovani fatica a trovare lavoro. La disoccupazione giovanile in Nepal si attesta intorno al 20%. Oltre 2mila giovani lascerebbero il Paese ogni giorno per cercare lavoro in Medio Oriente o nel sud-est asiatico.

I manifestanti hanno appiccato incendi al Parlamento, alla Casa presidenziale, agli uffici del primo ministro e dei Ministeri chiave, e alla residenza ufficiale del primo ministro. “La sparatoria della polizia contro i manifestanti a Kathmandu e in tutto il Nepal – ha affermato Meenakshi Ganguly, vicedirettrice per l’Asia dell’organizzazione internazionale Human rights watch – dimostra il disprezzo sconcertante dell’amministrazione per la vita dei propri cittadini e il disperato bisogno di reprimere le critiche“.

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