11 settembre 2001: siamo sicuri di ricordare esattamente dov’eravamo e cosa stavamo facendo? L’esperto: “La mente può ingannarci”

C’è un legame tra emozioni e memoria, ma non possiamo avere la certezza di ricordare ogni particolare di un evento traumatico come l’11 settembre 2001. La spiegazione dello psicologo Marco Pagliai.

Quello che è accaduto l’11 settembre del 2001 è scritto nei libri di storia. Quattro aerei di linea di due delle maggiori compagnie aeree Usa furono dirottati da diciannove terroristi di al-Qaeda. Due di essi si schiantarono contro le torri Nord e Sud del World Trade Center di New York, che crollarono in poco più di un’ora e mezza.

Un ricordo degli attentati dell'11 settembre 2001 agli Usa
11 settembre 2011: siamo sicuri di ricordare esattamente dov’eravamo e cosa stavamo facendo? L’esperto: “La mente può ingannarci” (Ansa Foto) – notizie.com

Un altro aereo si schiantò contro il Pentagono, la sede del Dipartimento della Difesa, causando il crollo della facciata ovest dell’edificio. E un quarto velivolo era diretto a Washington per colpire il Campidoglio o la Casa Bianca, ma precipitò in un campo in Pennsylvania.

Dalle registrazioni delle scatole nere è emerso che i passeggeri e i membri dell’equipaggio tentarono invano di riprendere il controllo del velivolo. Quasi 3mila persone morirono e oltre 6mila rimasero ferite negli attacchi terroristici.

11 SETTEMBRE, QUANDO IL MONDO CAMBIÒ PER SEMPRE

L’11 settembre 2001 è stato raccontato in diretta televisiva: il mondo non parlava d’altro, le immagini della devastazione resteranno impresse nella mente di ogni persona che ha assistito all’evento. A pensarci, tutti ricordiamo cosa stavamo facendo e dov’eravamo nel preciso momento in cui le Torri Gemelle furono attaccate. Ma perché?

Lo psicologo a Notizie.com: “Esiste una relazione tra emozioni e memoria”

Il motivo risiede nel rapporto che c’è fra emozioni e memoria. Quando siamo soggetti a eventi che da un punto di vista emotivo ci colpiscono particolarmente, questo produce un effetto di memorizzazione più importante”. A spiegarlo è lo psicologo, psicoterapeuta e coach strategico Marco Pagliai, contattato da Notizie.com.

Questo rapporto è stato studiato dagli psicologi molti anni fa, a partire da eventi traumatici come gli omicidi di John Fitzgerald Kennedy e di Marthin Luther King. Venne dimostrato come quegli eventi avessero impresso nella memoria delle persone esattamente cosa facevano in quel momento”. Ma siamo sicuri che la nostra memoria dei fatti dell’11 settembre sia rimasta fedele ai fatti?

11 settembre 2001, il crollo delle Torri Gemelle
Lo psicologo a Notizie.com: “Esiste una relazione tra emozioni e memoria” (Ansa Foto) – notizie.com

Lo psicologo spiega anche che studi più recenti hanno in realtà sconfessato, almeno in parte, il legame tra memoria ed emozioni. O meglio: “Quello che noi riteniamo essere il ricordo di ciò che facevamo l’11 settembre 2001, è in realtà molto condizionato da tutte le altre cose che sono successe dopo”.

“L’emozioni di un evento traumatico causano una peggiore memorizzazione”

Nel corso degli anni dunque, esami più accurati dal punto di vista sperimentale hanno stabilito che i ricordi che abbiamo in parte sono falsi o poco accurati. “Addirittura sembra che l’aspetto emotivo, soprattutto di fronte a eventi così traumatici, possa produrre una peggiore memorizzazione. Quindi un accadimento forte può addirittura creare un ricordo meno accurato”.

Le emozioni positive agiscono positivamente su un ricordo. Quelle negative invece no. “Insegnare associando all’apprendimento un’emozione positiva, migliora il ricordo. Quindi esiste un legame tra emozione e ricordo. Ma nel caso dell’11 settembre stiamo parlando di un’emozione spiacevole. E per questo la memorizzazione potrebbe essere meno accurata”.

E c’è anche un altro elemento, come spiega Pagliai: “Nel tempo, i ricordi tendono ad alterarsi. Ad esempio, anche solo da come li abbiamo narrati agli amici negli anni. Dal 2001 ad oggi dunque, è molto probabile che quello che riteniamo essere il ricordo vero, sia stato in realtà modificato da tantissime altre cose. E ogni volta, raccontandolo, magari inseriamo un particolare in più che erroneamente riteniamo vero. Magari un abbellimento coreografico del racconto”.

O magari, semplicemente per spiegare con la logica un collegamento che ormai abbiamo dimenticato. In sostanza: “Tutti probabilmente abbiamo il nostro ricordo dell’11 settembre, ma non possiamo essere così sicuri di ciò che ricordiamo, soprattutto i particolari”.

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