Gli aerei da Sigonella, i soldati in vacanza, il “satellite” in mare: c’è un filo rosso che collega Italia e Israele

Gli aerei da Sigonella, i soldati in vacanza, un reperto militare nel mare di Lampedusa. Tre episodi di cui si sa ancora molto poco ma che tracciano una linea che collega l’Italia ad Israele.

È bene chiarirlo: il nostro Paese ufficialmente, istituzionalmente e diplomaticamente è da sempre Paese alleato ed amico di Tel Aviv. Su Israele, però, da molti mesi è calamitata l’attenzione del mondo per ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza. È in atto, infatti, un conflitto contro il gruppo palestinese di Hamas, responsabile delle stragi del 7 ottobre 2023 in Israele. Un assedio, da parte di Israele, che sta producendo morte e distruzione per i civili.

La base militare Nato di Sigonella
Gli aerei da Sigonella, i soldati in vacanza, il “satellite” in mare: c’è un filo rosso che collega Italia e Israele (ANSA FOTO) – Notizie.com

La guerra sta indignando il mondo intero, e su Tel Aviv c’è la pressione internazionale affinché faccia tacere le armi. “La Sicilia non può e non deve essere trasformata in una piattaforma logistica e di intelligence per operazioni belliche condotte da altri Stati, al di fuori dei mandati Onu e in violazione del diritto internazionale. Chiediamo massima trasparenza e chiarezza al governo nazionale”, ha detto nei giorni scorsi la deputata regionale e vice segretaria siciliana del Pd Valentina Chinnici.

Il caso è il primo a cui abbiamo accennato sopra, ovvero la presenza, segnalata da alcuni media e politici locali, di aerei militari israeliani nello spazio aereo siciliano e nella base di Sigonella, non lontano da Siracusa, in Sicilia. La base Nato sul territorio italiano, insomma, sarebbe stata utilizzata da velivoli da ricognizione (spy planes) e di supporto (Kc-130h) militari israeliani, potenzialmente connessi al conflitto nella striscia di Gaza.

Il caso dei soldati dell’Idf in vacanza in Italia

In molti hanno ipotizzato un presunto monitoraggio della Global Sumud Flotilla, in partenza nel mar Mediterraneo per fare rotta verso Gaza per portare aiuti alla popolazione. Diverse imbarcazioni della flotta sono pronte ad accendere i motori proprio dalla Sicilia. “La base di Sigonella – ha spiegato Chinnici – è regolata da rigorosi accordi bilaterali Italia-Usa che ne disciplinano l’utilizzo nel pieno rispetto della sovranità nazionale e del quadro normativo italiano. Israele non è membro della Nato”.

Poche ore dopo è poi scoppiato il caso di alcuni gruppi di soldati dell’Idf (l’Esercito israeliano) in vacanza in Italia. La presenza dei militari è stata segnalata nelle Marche, sulla costa fermata, e in Sardegna, a Santa Teresa di Gallura. Nessuna delegazione militare ufficiale, stando alle prime indiscrezioni, ma “semplici” turisti che vengono però monitorati costantemente dagli uomini della Digos, in quanto ritenuti obiettivi sensibili, che potrebbero essere soggetti a minacce.

Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, luogo dove avrebbero trascorso le vacanze diversi militari Idf
Il caso dei soldati dell’Idf in vacanza in Italia – Notizie.com

La loro presenza non è rimasta inosservata, tanto che si sarebbero verificate sparute forme di protesta da parte degli attivisti davanti ad alcuni resort. “Il Movimento 5 stelle – ha dichiarato la vicepresidente del gruppo M5s Senato Alessandra Maiorino – pretende dal governo immediate spiegazioni su queste presenze: ci sono degli accordi in merito? Il governo italiano che ruolo ha in tutto questo? Organizza? Protegge i militari? Siamo così ipocriti da accogliere nei nostri ospedali i bambini di Gaza feriti e sulle nostre spiagge i soldati israeliani che sparano loro contro?”.

Infine, l’oggetto non identificato segnalato in mare tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, da alcuni pescatori. Secondo le prime ipotesi potrebbe trattarsi di un frammento del satellite militare israeliano Ofek 19 lanciato dalla base di Palmachim con un razzo vettore Shavit. Si tratta del secondo lancio nello spazio effettuato da Israele nell’arco di due mesi: a luglio era stato messo in orbita il satellite per comunicazioni Dror 1.

In mare a Lampedusa un oggetto non identificato: “Legato ad un lancio satellitare”

Ofek 19 è stato progettato per potenziare le capacità di osservazione di Tel Aviv sui Paesi mediorientali considerati strategici, in particolare Iran e Yemen. La capitaneria di porto di Lampedusa ha disposto l’invio di una motovedetta Sar incaricata di acquisire immagini e filmati. Si tratta di un relitto cilindrico metallico di circa 5 metri, con un diametro di un metro e mezzo.

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Il Ministro della Difesa Guido Corsetto ha parlato di “qualcosa collegato a un lancio satellitare”. Sul lato del reperto si nota un logo stilizzato della Space administration israeliana (Minhalat HaHalal), che fa parte del ministero della Difesa e si occupa dello sviluppo di missili balistici e satelliti, e una scritta ebraica. Dai controlli effettuati dalla guardia costiera è stata esclusa la presenza di tracce di materiale esplosivo e radioattivo.

La senatrice del Movimento 5 stelle Dolores Bevilacqua aveva parlato di un “missile israeliano” e ha ipotizzato scenari internazionali altamente sensibili. Affermazioni stigmatizzate però dal sindaco di Lampedusa Filippo Mannino. Secondo il primo cittadino la parlamentare avrebbe “procurato allarme tra la popolazione e potenziali danni irreparabili all’immagine, alla sicurezza e alla serenità dell’isola che rappresento“.

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