Venezia 82: il film Father mother sister brother di Jim Jarmusch si è aggiudicato il Leone d’oro per il miglior film. Ecco di cosa parla la pellicola.
“Sono davvero sorpreso. L’ho scritto in sole tre settimane, considero questo film in tre parti un’opera unica”. È con queste parole che il regista Jim Jarmusch ha ricevuto il Leone d’oro per il miglior film della 82esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per il suo film Father mother sister brother. 
La pellicola di Jarmusch si è aggiudicato il premio superando The Voice of Hind Rajab. Ovvero il film sulla bambina di Gaza della regista tunisina Kaouther Ben Hania, favorito alla vigilia. L’opera di Kaouther Ben Hania si è comunque aggiudicato il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria. Il film di Jim Jarmusch, invece, è costruito su tre storie che esplorano i rapporti fra genitori e figli. Nel cast Cate Blanchett, Adam Driver, Tom Waits e Charlotte Rampling.
Il regista statunitense, alla sua prima partecipazione a Venezia, ha presentato al Lido il suo Father mother sister brother, un film a episodi girato tra lo stato di New York, Parigi e Dublino. Tre città, tre famiglie e le loro analisi sottili e ironiche. “Non so da dove mi sia venuta l’idea, – ha dichiarato Jarmush – spesso me le porto dietro per molti anni. Poi scrivo un film in poche settimane. Non è nulla di nuovo, ma questo film è stato costruito in modo molto attento, ho lavorato duramente”.
Father mother sister brother, nel cast anche Cate Blanchett
Le storie raccontano le relazioni tra figli adulti e genitori e tra fratelli. Ognuna delle tre parti è ambientata nel presente e si svolge in un Paese diverso. Father è ambientato nel nord-est degli Stati Uniti, Mother a Dublino (“una città accogliente con gli artisti”), e Sister Brother a Parigi. Una serie di ritratti intimi, osservati senza esprimere giudizi, in cui la commedia è attraversata da sottili momenti di malinconia.
Nel cast del film Tom Waits, Adam Driver, Mayim Bialik, Charlotte Rampling, Cate Blanchett, Vicky Krieps, Sarah Greene, Indya Moore, Luka Sabbat e Françoise Lebrun. “Io scrivo per gli attori e sono molto fortunato ad aver lavorato con così grandi collaboratori. – ha dichiarato il regista – In questo caso il film si avvicina molto a quello che avevo immaginato”. 
Il film è distribuito in vari Paesi della società Mubi, la stessa che presenta negli Usa La Grazia di Paolo Sorrentino. Nel mondo del cinema l’azienda è da tempo contestata per i suoi rapporti con una società con sede nella Silicon Valley, la Sequoia capital, che avrebbe sostenuto diverse start-up israeliane nel settore della tecnologia per la difesa.
“Non ero consapevole di questo. – ha commentato il regista – Il mio rapporto con loro è iniziato molto prima ed è stato meraviglioso lavorare per questo film. Sono deluso e sconcertato”. Jim Jarmusch è tra i numerosi artisti firmatari di una lettera aperta sullo stop della guerra a Gaza, in cui viene tirata in ballo proprio Mubi.
