Così l’Italia vuole mantenere segreti i propri voli di Stato: la preoccupazione di Meloni dopo il caso von der Leyen

Dopo l’atterraggio di emergenza di Ursula von der Leyen, l’Italia corre ai ripari. Allo studio ci sarebbe un piano per la sicurezza di premier e Ministri. Ecco di cosa si tratta.

L’Italia starebbe valutando la possibilità di schermare, e dunque mantenere segreti, i voli di Stato. A rivelarlo è stato nelle scorse ore il quotidiano britannico The Guardian, che ha citato fonti del Ministero della Difesa.

Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen a bordo di un volo di Stato
Così l’Italia vuole mantenere segreti i propri voli di Stato: la preoccupazione di Meloni dopo il caso von der Leyen (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il piano starebbe per essere messo a punto a poche ore dall’incidente che ha visto protagonista la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’aereo su cui viaggiava la leader Ue, infatti, è stato colpito da un disturbo Gps. Il mezzo era in volo sopra la Bulgaria ed è stato costretto ad un atterraggio d’emergenza. Un “attacco” avvenuto mediante le tecnologie jamming o spoofing, ha visto la Russia come principale indiziato.

L’interferenza Gps farebbe parte di una tattica di guerra elettronica che porta a visualizzare errate informazioni di navigazione. Un fenomeno sensibilmente aumentato dal 2022. Ovvero da quando la Russia ha invaso l’Ucraina dando vita ad un conflitto che dura tuttora e che vede von der Leyen una delle più feroci oppositori del leader del Cremlino Vladimir Putin.

Media britannici: Roma potrebbe classificare i voli di Stato

Secondo i media britannici, insomma, Roma potrebbe classificare i voli di Stato, ridurre al minimo le informazioni pubblicate sui portali istituzionali e impedire ai siti di tracciamento specializzati di mostrare le rotte degli aerei. Una volontà che si scontrerebbe, però, con il Dpcm del 23 settembre 2011 dell’allora governo di Silvio Berlusconi. Una sorta di decreto trasparenza sugli spostamenti dei Ministri, con particolare attenzione agli aerei.

Di impedire ai siti web di tracciare le rotte dei voli aveva già parlato alcuni mesi fa il Ministro della Difesa Guido Crosetto. Le interferenze con la navigazione satellitare, infatti, sarebbero divenute sempre più comuni nello spazio aereo vicino alla Russia. E c’è da dire che l’aereo della premier di Giorgia Meloni è già sparito dall’app Flightradar, che traccia tutti i voli a livello mondiale. L’Airbus della presidente non è più tracciato da inizio anno, ovvero dopo che un semplice controllo sui siti specializzati aveva rivelato al mondo la sua “missione segreta” da Donald Trump.

L'Airbus della premier Giorgia Meloni
Media britannici: Roma potrebbe classificare i voli di Stato (ANSA FOTO) – Notizie.com

Sono invece ancora regolarmente monitorati gli altri aerei governativi, anche militari. E gli stessi spostamenti della premier sarebbero visibili su altri portali equivalenti a Flightradar. Secondo il The Guardian, quindi, “per motivi di sicurezza, le autorità stanno ora valutando la possibilità di proteggere i voli che trasportano il primo ministro e i Ministri da tutte queste piattaforme“, hanno riferito alcune fonti.

Con il cambiamento di clima geopolitico, incidenti del genere, che coinvolgono anche aeromobili civili e non solo militari, si sono moltiplicati e c’è da aspettarsi che continueranno a moltiplicarsi. – ha spiegato Fabrizio Bovi, pilota ed esperto di aeronautica e coordinatore del Gruppo scienze aeronautiche per l’Unione giornalisti italiani scientifici (Ugis) – Le interferenze sui sistemi di navigazione sono un tipico esempio di uno stato di attrito fra potenze rivali. Ma generalmente è un qualcosa che viene limitato ai veicoli militari”.

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