I leader di Russia, Cina e India si stanno riunendo in queste ore presso la Shanghai cooperation organization (Sco). Ecco cos’è e perché preoccupa gli Stati Uniti e l’occidente.
Il premier indiano Narendra Modi e il presidente russo Vladimir Putin si sono incontrati a margine del vertice della Shanghai cooperation organization (Sco) in Cina. L’incontro a Tianjin indica un rafforzamento del partenariato tra i due Paesi. Proprio in un momento in cui rapporti tra Nuova Delhi e Washington sono tesi a causa delle importazioni di petrolio russo.
Modi ha definito il partenariato russo “speciale e privilegiato” e ha elogiato le iniziative di pace per porre fine alla guerra in Ucraina. Putin ha definito Modi il suo “caro amico“. L’incontro arriva pochi giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto un ulteriore dazio del 25% sulle importazioni indiane. A Tianjin le discussioni si sono concentrate sulla stabilità regionale, sul commercio bilaterale e sulla cooperazione energetica.
Putin prevederebbe di recarsi in India a dicembre per il 23esimo vertice annuale India-Russia. Ai colloqui, Putin era accompagnato da una numerosa delegazione che includeva alti funzionari governativi. Pochi istanti prima che i leader si mettessero in fila per la foto di gruppo, Modi è stato visto stringere la mano di Putin con entusiasmo, mentre il presidente cinese Xi Jinping rivolgeva loro un sorriso.
Russia, Cina e India: pronta una Banca di sviluppo per la regione
Il trio, circondato da interlocutori attenti, ha chiacchierato animatamente per qualche secondo. Modi ha incontrato Xi prima dell’apertura del vertice e i due leader si sono impegnati a risolvere le loro divergenze di confine e a rafforzare la cooperazione. Modi si è recato in Russia due volte l’anno scorso. La Russia ha stretto legami con l’India sin dalla Guerra fredda e l’importanza di Nuova Delhi come partner commerciale chiave è cresciuta durante la guerra tra Mosca e Ucraina.
Nel corso del vertice poi il presidente cinese Xi Jinping ha annunciato piani per accelerare la creazione di una Banca di sviluppo e istituire una piattaforma di cooperazione energetica internazionale. Il Forum sulla sicurezza era originariamente visto come un ostacolo all’influenza degli Stati Uniti in Asia centrale, ma nel corso degli anni, le sue dimensioni e la sua influenza sono cresciute. La Cina ha promesso prestiti per 1,4 miliardi di dollari nei prossimi tre anni ai membri dell’organizzazione.
Pechino ha anche fatto sapere di voler aprire la strada all’utilizzo da parte degli Stati membri del sistema satellitare cinese BeiDou. Si tratta di un’alternativa al Gps, controllato dagli Stati Uniti. Nel suo discorso, Xi ha sottolineato che i Paesi dovrebbero rifiutare la mentalità da Guerra fredda, i blocchi di potere rivali e il bullismo, e invece proteggere il sistema internazionale incentrato sulle Nazioni Unite. Ha auspicato un ordine mondiale con molteplici centri di potere e un sistema di governance globale più giusto ed equilibrato.
Fondata nel 2001, la Sco ora comprende Russia, Bielorussia, Cina, India, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan. L’Afghanistan e la Mongolia sono Stati osservatori e altri 14 Paesi, tra cui diversi del Medio Oriente, fungono da “partner per il dialogo”. Il vertice si svolge pochi giorni prima della parata militare a Pechino in occasione dell’80esimo anniversario della resa del Giappone nella Seconda guerra mondiale.