“Migliaia di famiglie ne usciranno distrutte”: perché gli scandali Mia moglie e Phica hanno “normalizzato” un abnorme stupro collettivo digitale

È in corso una bufera in Italia dopo la scoperta del gruppo Mia moglie e del forum Phica, dove venivano condivise foto intime delle proprie compagne. Ne abbiamo parlato con un’esperta.

“Lo scandalo ci porterà a fare più attenzione a ciò che viviamo dentro casa. È giusto, ma anche molto triste. Quando si va ad incrinare la fiducia si perdono valori e quotidianità che dovrebbero essere dati per certi. E molte famiglie potrebbero uscirne distrutte”.

Una forbice taglia il ritaglio di carta che ritrae una famiglia, le conseguenze secondo l'esperta dello scandalo Mia moglie
“Migliaia di famiglie ne usciranno distrutte”: perché gli scandali Mia moglie e Phica hanno “normalizzato” un abnorme stupro collettivo digitale – Notizie.com

A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Flavia Munafò, criminologa, direttrice dello sportello di ascolto e prevenzione Socio Donna di Roma, presidente di Sia (Sociologi italiani associati). Ciò di cui si parla è il doppio scandalo derivante dalle pubbliche denunce in merito al gruppo Facebook Mia moglie e al forum Phica. Sulle piattaforme migliaia di uomini pubblicavano foto intime, anche senza consenso, di mogli e compagne, e immagini di ragazze sconosciute scaricate dai social. Tutto veniva “dato in pasto” ad altri uomini che commentavano in maniera sessista e volgare.

Stiamo parlando non soltanto di una grande mole di iscritti e di condivisioni, – ha continuato Munafò – ma anche del fatto che queste mogli potessero essere più o meno consapevoli ed intenzionate ad essere esposte su una piattaforma. Ma quello che stupisce è che si parla di varie fasce di popolazione. Da un punto di vista sociologico si può ben dire che la cultura dello stupro in Italia è radicata su tutte le fasce socio-economiche, culturali e professionali degli uomini”.

L’esperta in esclusiva a Notizie.com: “Si è normalizzata un’enorme violenza”

Dopo la rimozione del gruppo Facebook Mia moglie, il Codacons Donna ha annunciato l’attivazione di un servizio dedicato di consulenza legale e al supporto psicologico rivolto a tutte le donne vittime di violazioni della propria dignità e della propria privacy. Lo stesso ha fatto lo Sportello di cui è responsabile Flavia Munafò, con un supporto operativo giorno e notte.

La normalizzazione della violenza è purtroppo all’ordine del giorno. – ha dichiarato l’esperta – Nel momento in cui ci si giustifica con ‘ero drogato l’ultimo episodio di stupro’ o ‘era un gioco’, siamo difronte ad una quotidianità della violenza che si trasforma in normalizzazione. Non è più il singolo caso di cronaca, ma un episodio abituale che perde di intensità, di gravità e dell’attenzione che effettivamente meriterebbe”.

Una donna si dispera al computer, lo scandalo Mia moglie
L’esperta in esclusiva a Notizie.com: “Si è normalizzata un’enorme violenza” – Notizie.com

Il Codacons ha anche ricordato che la diffusione non autorizzata di immagini intime costituisce un reato, punito severamente dall’art. 612-ter del Codice penale. Si tratta di un delitto introdotto con la riforma del cosiddetto Codice rosso: diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

Questi eventi sono aberranti da un punto di vista etico, umano, emotivo. – ha commentato la sociologa – Il grande problema è la tutela delle donne nella misura in cui questi fatti non dovrebbero neanche essere pensati, non si dovrebbe poter arrivare a questo tipo di atti. Eppure ci troviamo di fronte alla normalizzazione di uno stupro collettivo da parte di almeno 32mila persone. E se si normalizza uno stupro collettivo, come ci può essere tutela quando una donna subisce mobbing sul proprio posto di lavoro?”.

Scandali Mia moglie e Phica: “Profili di uomini interessanti dal punto di vista psichiatrico”

Al caso del gruppo Mia moglie, come già accennato, ha fatto seguito quello del forum Phica. Qui si trovano migliaia di foto di ragazze, anche minorenni, prese da social, o scattate di nascosto. E addirittura filmati di microcamere nascoste in bagni pubblici o in uffici. Tutti contenuti sono sono commentati pesantemente con insulti sessisti, violenti ed incitanti allo stupro.

I partecipanti sono persone che hanno profili interessanti da un punto di vista psichiatrico, che non si stanno ancora rendendo conto di quello che è accaduto. E che si permettono di giocare, di portare la discussione su un piano di divertimento e di normalizzazione”, ci ha detto Flavia Munafò.

Un uomo al computer nel buio, lo scandalo Mia moglie
Scandali Mia moglie e Phica: “Profili di uomini interessanti dal punto di vista psichiatrico” – Notizie.com

Tra le foto che si trovano sul forum ci sono anche quelle di alcune esponenti politiche che hanno subito denunciato pubblicamente l’accaduto. È il caso di Valeria Campagna, capogruppo del Partito democratico al consiglio comunale di Latina e vicesegretaria del Pd del Lazio, di Alessia Morani, ex sottosegretaria dem e candidata alle elezioni regionali nelle Marche, e di Alessandra Moretti, eurodeputata del Pd. Tutte hanno denunciato l’accaduto alla polizia postale che sta svolgendo le indagini.

Le conseguenze individuali e collettive sono drammatiche. – ha sottolineato la responsabile dello Sportello Donna di Roma – Dovrebbero muovere una coscienza sociale che purtroppo non c’è mai stata. Adesso ci si è mobilitati con le segnalazioni, gli esposti alla polizia postale che abbiamo fatto tutti, anche uomini. Si è dato un segnale e si è scoperchiato un vaso di Pandora. Il fatto che adesso tutti sanno che esiste questo fenomeno è effettivamente un dato positivo. Questo abnorme stupro collettivo digitale che si è compiuto, quantomeno è servito ad aprire le coscienze”.

Bufera online per le foto intime: conseguenze individuali e collettive pesanti

È emerso che il sito Phica era attivo dal 2005. Vi si trovavano foto di ragazze di tutti i tipi e nelle situazioni più varie. Sedute al bar, all’uscita da scuola o in attesa alla fermata dell’autobus, in costume a bordo piscina, o in una città d’arte. E sotto, i commenti raccapriccianti. Gli scatti più diffusi sono quelli al mare: ragazze che prendono il sole in topless o in altre situazioni private.

Si è capito esattamente in che società viviamo. – ha affermato Munafò – Ciò significa iniziare a scardinare una cultura maschilista che normalizza questo genere di atti disumani. Le conseguenze individuali sono pesanti. Sono ferite laceranti che le vittime si portano purtroppo sulle spalle. Mi auguro che ci si attivi per prestare attenzione, soccorso e supporto alle donne che hanno scoperto di essere state inserite in quel gruppo, di essere state violentate”.

Un ritaglio di carta stracciato che ritrae una famiglia, le conseguenze secondo l'esperta dello scandalo Mia moglie
Bufera online per le foto intime: conseguenze individuali e collettive pesanti – Notizie.com

Dopo le segnalazioni alle autorità e a Meta, grazie alla battaglia del gruppo web No justice no peace. Quest’ultimo aveva denunciato l’esistenza di Mia moglie, sono partite anche diverse petizioni destinate alle istituzioni. In poche ore sono state raccolte decine di migliaia di firme digitali per spingere il governo ad intervenire con provvedimenti ad hoc.

Come Sportello Donna siamo vicini a tutte le donne che hanno scoperto la cruda realtà di una vita fatta di bugie. Oltre al fatto di essere state esposte alla pubblica piazza. – ha spiegato la sociologa – E che hanno messo in discussione famiglie e matrimoni che duravano da tanto tempo. L’impatto sulla fiducia nelle relazioni è drammatico. Stiamo parlando di famiglie che si potrebbero distruggere scoprendo una cosa di questo tipo.

Gruppo Mia moglie, perdita di fiducia e di valori

Purtroppo è difficile che una moglie possa venire a scoprire una cosa simile a meno che non abbia qualche indicatore che possa farle pensare che il marito si possa comportare in maniera non consona. Ma se una persona dorme e viene fotografata nella totale ingenuità, nel sonno, e poi la foto viene condivisa è impossibile pensare a una cosa simile. Credo che adesso tutti presteranno molta più attenzione anche alle proprie relazioni interpersonali”.

A rischio, secondo Munafò, ci sono proprio le relazioni e le famiglie, e il modo di vivere dentro e fuori casa in compagnia del partner. “Lo scandalo porterà a fare più attenzione a quello che viviamo dentro casa. – ha concluso la presidente Sia – Da una parte è giusto, dall’altra è anche particolarmente triste. Quando si va ad incrinare la fiducia si perdono una serie di parametri valoriali e di quotidianità. Parametri che all’interno di un contesto familiare dovrebbero essere dati per certi e dovrebbero essere fondanti.

Le piattaforme social in realtà minimizzano. Ma credo fortemente nell’attivismo digitale che ci permette di agire in una maniera rapida. Insieme all’esposto alla polizia postale personalmente ho fatto anche la segnalazione a Meta. In risposta mi si informava che Facebook non riteneva ci fossero i parametri per chiudere il gruppo che rispettava gli standard della comunità. Allora dovrebbe esserci una normativa nazionale molto più stringente. Non solo per il gruppo Mia Moglie che poi è stato fortunatamente chiuso, ma anche per tantissime altre chat, gruppi Telegram e WhatsApp”.

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