Robin Westman, 23enne incensurato, ha fatto fuoco contro un gruppo di bambini in preghiera in una scuola cattolica di Minneapolis. Tutto ciò che sappiamo finora sulla strage.
Avrebbe progettato e poi messo in atto la strage, ispirandosi a fatti di sangue avvenuti sempre negli Stati Uniti. Questa mattina Robin Westman, di 23 anni, ha fatto fuoco sui bambini che celebravano la messa in una Chiesa cattolica di Minneapolis durante la prima settimana di scuola. Poi, si è suicidato.
Westman ha ucciso due bambini di 8 e 10 anni, e almeno altri quindici piccoli studenti e due adulti sono rimasti feriti. La sparatoria è avvenuta nelle scorse ore presso la Annunciation Catholic School. Il killer era armato di due fucili, di cui uno da caccia, e di una pistola. Si sarebbe avvicinato al lato della Chiesa, barricando dall’esterno con assi di legno due porte della struttura. E sparando decine di colpi attraverso le finestre, in direzione dei bambini seduti tra i banchi durante la messa.
Completamente sconosciuto alle autorità, Westman è cresciuto a Richfield, in Minnesota. Sua madre era una dipendente della Annunciation School, dove è avvenuta la sparatoria. Il 23enne avrebbe lasciato una sorta di manifesto in un video online da cui emergerebbe la sua ossessione per le stragi. Venti minuti prima di aprire il fuoco Robin Westman avrebbe caricato su YouTube un filmato in cui mostrava numerose armi e diversi messaggi tra cui “Uccidi Donald Trump” e “dov’è il vostro Dio?“.
Minneapolis, Papa Leone XIV: “Una terribile tragedia”
Altri video farebbero riferimento ad altre stragi nelle scuole Usa, come quella all’istituto Sandy Hook, in Connecticut, avvenuta il 14 dicembre del 2012 e costata la vita a venti bambini e sei adulti. Il killer, Adam Lanza, si tolse la vita prima di venire arrestato dalla polizia. Altre scritte mostrate poi, facevano riferimento al suicidio, ad una lettera di scuse alla famiglia. E ad uno schizzo manoscritto della disposizione interna di una chiesa, presumibilmente quella della strage.
Il presidente Donald Trump ha ordinato di issare le bandiere americane a mezz’asta in segno di rispetto per le vittime della sparatoria. Papa Leone XIV ha parlato di una “terribile tragedia”, evidenziando il “momento estremamente difficile” e affidando “le anime dei bambini deceduti all’amore di Dio onnipotente“. La tragedia ha particolarmente colpito il Pontefice Robert Francis Prevost, nato negli Stati Uniti: “Prego per i feriti, per i soccorritori, per il personale medico e il clero che si prende cura di loro”.
L’Hennepin Healthcare, il principale ospedale traumatologico di Minneapolis, ha in cura dieci pazienti, tra cui otto bambini, di età compresa tra 6 e 14 anni, e due adulti. Sette di loro sono considerati in condizioni critiche. Presso il Children’s Minnesota, un ospedale pediatrico, si trovano altri sette bambini di età compresa tra 9 e 16 anni. Lunedì era stato il primo giorno di scuola all’Annunciation, un istituto di 102 anni situato in un quartiere residenziale e commerciale alberato. Recenti post sui social media della scuola mostrano bambini sorridenti a un evento di inizio anno scolastico. I piccoli tengono in mano progetti artistici estivi, e giocano insieme.
A Minneapolis, nelle ultime ventiquattr’ore, sono state registrate quattro sparatorie, di cui una avvenuta nei pressi della Cristo Rey Jesuit High School. In quest’ultima occasione una persona è morta ed altre sei sono rimaste ferite. Non è chiaro se ci sia un collegamento con quanto avvenuto nella Chiesa della scuola cattolica, ma l’uomo armato che ha fatto fuoco davanti alla Cristo Rey ha fatto perdere le proprie tracce.
Centinaia di persone negli Stati Uniti sono morte in sparatorie negli ultimi venticinque anni in uffici, negozi, teatri e altri luoghi. Una carneficina che colpisce ancor più duramente quando accade in scuole e università, dove bambini e giovani sono spesso le vittime. La sparatoria di oggi è solo l’ultima di una lunga serie di attacchi contro studenti a partire dalla strage della Columbine High School in Colorado del 1999.