In queste ore si sta parlando molto del caso legato a Marzia Sardo, ma chi è? La ragazza dice di essere stata molestata al Policlinico Umberto I di Roma.
Il caso scoppia sui social network e finisce su tutti i media nazionali, nei commenti arrivano insulti e la ragazza posta anche quelli.
Marzia Sardo è una ragazza di 23 anni che su Instagram ha postato una foto dal bagno di un ospedale, con ancora gli elettrodi attaccati sul petto, che ha raccontato una storia pronta a diventare virale. La giovane siciliana vive a Roma e si era recata al Policlinico Umberto I per una fortissima emicrania.
La molestia sarebbe avvenuta durante gli esami in radiologia quando le è stato chiesto di togliersi la mascherina per la presenza del classico ferretto. Quando la ragazza ha chiesto, per lo stesso motivo, se dovesse togliersi anche il reggiseno l’operatore sanitario che l’accompagnava, secondo la sua versione, avrebbe sottolineato: “No, non serve. Ma se vuoi farlo fai tutti felici”.
La ragazza ha immediatamente presentato un reclamo all’ospedale che in merito all’episodio ha aperto immediatamente un’indagine interna. Il tutto arriva alla fine di una settimana dove ha tenuto banco il caso del gruppo “mia moglie” su Facebook che ha riacceso il caso sul rispetto delle donne.
Marzia Sardo, il racconto sulle molestie
Saranno le autorità competenti a stabilire se Marzia Sardo è stata molestata o meno all’Ospedale Policlinico Umberto I di Roma e quali siano le frasi scambiate con l’operatore. Il pubblico però si è diviso tra chi ha provato a consolare la ragazza e chi l’ha attaccata con cattiverie poi riferite dalla ragazza.
“Mi recherò all’ufficio reclami dove so che non mi crederà nessuno, faccio questo video per diffondere questa notizia. Sono stanco di dovermi interfacciare con queste cose anche in un ambiente ospedaliero che dovrebbe essere sicuro. Sono venuta qui perché sto male. Il pensiero del medico che mi dovrebbe avere in cura è di dirmi che se mi tolgo il reggiseno farei contenti tutti“, spiega.
Conclude: “Cosa vi passa per la testa quando pensiate sia normale e giusto e cosa dobbiamo fare noi che ci continuate a dire che siamo pesanti, questo è quello che dobbiamo vivere ogni giorno anche in contesti sicuri e professionali. Non so cosa fare più che diffondere questa notizia”.
Un caso che alimenta un clima di tensione in questi giorni colpiti anche dalla morte di una donna che potrebbe essere stata strangolata dal compagno.