La Verità torna a parlare del caso vaccino per il Covid, specificando “I filmati che sbugiardano il CTS, tutti conoscevano i rischi legati al vaccino Astrazeneca”.
La commissione Covid acquisirà le immagini delle riunioni del Comitato tecnico agli ordini di Speranza per cercare di capire cosa è accaduto nel dettaglio.
Sul suo sito La Verità ha pubblicato i video delle riunioni del CTS che dimostrerebbero come c’era consapevolezza che il vaccino Astrazeneca era pericoloso, soprattutto per i più giovani. Una cosa di cui si era parlato a lungo e nonostante la quale si decise di tirare dritto.
Nel pieno del caso di Camilla Canepa, la giovane ragazza scomparsa poche ore dopo la somministrazione del vaccino, riemerge il caso con la Procura di Genova che ha messo le immagini agli atti. Acquisiti dai carabinieri del Nas e trascritte verranno confrontate con i verbali di interrogatorio che vennero effettuati dai pubblici ministeri.
Quello che emerge, sempre secondo La Verità, è che il tutto non fosse una percezione del momento, ma una consapevolezza radicata tra quelli che sono gli esperti. Ovviamente sarà la procura a stabilire cosa è realmente accaduto e se le immagini troveranno dei colpevoli o degli elementi per andare avanti con altri processi.
Astrazeneca, la situazione a cinque anni dalla pandemia
La pandemia da Coronavirus ha colpito il mondo intero, per un totale di quasi 5 milioni di morti a fronte dei 234 contagiati. Di fronte al vaccino poi si sono aperte questioni fin dall’inizio, con il mondo diviso in due tra chi da una parte lo vedeva come l’unica soluzione e chi invece era preoccupato dai possibili effetti indesiderati.
Oggi a quattro anni e mezzo dalle prime somministrazioni, La Verità offre uno spunto di dibattito e approfondimento legato all’Astrazeneca, uno dei tre, oltre Moderna e Pfizer, che erano stati approvati in Europa.
A margine del processo per la morte di Camilla Canepa, ragazza di Sestri Levante appena maggiorenne, il quotidiano mostra alcuni aspetti di quel momento, con la tragica coincidenza tra il decesso della ragazza e il via libera ad Astrazeneca con gli Astra-Day.
E la sensazione, de La Verità, è che il mantra fosse solo uno quello di non sciupare il “patrimonio” della campagna vaccinale nonostante i rischi e nonostante le vittime. Quello che è evidente è che sono diverse le spiegazioni, anche a livello legale, che presto dovranno essere messe nero su bianco. Difficile comprendere in che modi e in che tempi almeno al momento.