Netanyahu non ha intenzione di fermarsi: ‘’Prenderemo tutta la Striscia di Gaza anche in caso di tregua’’

Benjamin Netanyahu non ha intenzione di fermarsi, anzi sembra pronto a prendersi la Striscia di Gaza a prescindere da come andrà il negoziato con Hamas.

Ieri sono iniziate le operazioni per andare a occupare Gaza City con Israele che non arretra di un centimetro e continua a lavorare per raggiungere i risultati che si è prefissata.

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Netanyahu non ha intenzione di fermarsi: ‘’Prenderemo tutta la Striscia di Gaza anche in caso di tregua’’ (ANSA) Notizie.com

Prenderemo tutta la Striscia di Gaza anche se Hamas accetterà un accordo di tregua“, queste le sue dichiarazioni senza giri di parole con la volontà di andare dritti verso la conquista dell’obiettivo. E le cose potrebbero andare ancora peggio qualora non si troverà un accordo. In quel caso Gaza potrebbe essere davvero rasa al suolo, senza possibilità di appello.

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha specificato: “Presto, le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo. Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun”. Si riferisce a due città che sono state già rase al suolo.

Guerra tra Israele e Palestina, gli Stati Uniti lavorano a un incontro

La Guerra tra Israele e Palestina va avanti, senza mezzi termini e nonostante la volontà di trovare un accordo di pace. Intanto gli Stati Uniti d’America stanno lavorando a un incontro tra il primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu e il leader siriano Ahmed al-Sharaa alla presenza di Donald Trump.

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Guerra tra Israele e Palestina, gli Stati Uniti lavorano a un incontro (ANSA) Notizie.com

Sky News Arabia sottolinea che l’obiettivo è quello di vedere tutti insieme a settembre quando si terrà l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Viene poi specificato che la nomina da parte della Siria di un nuovo rappresentante alle Nazioni Unite potrebbe indicare proprio questo incontro.

Intanto l’Italia e altri venti paesi vanno a condannare i nuovi insediamenti in Cisgiordania. In merito a questo l’ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, ha specificato che: “La decisione di Israele di approvare il progetto di insediamento E1 è una risposta ai paesi occidentali che hanno annunciato di voler riconoscere la Palestina”.

Huckabee ha specificato, inoltre, che Donald Trump al momento non ha preso posizione sull’approvazione dell’E1, ma ha cambiato la politica di lunga data degli Stati Uniti nel suo primo anno andando a specificare che gli insediamenti israeliani in Cisgiordania non rappresenta una violazione del diritto internazionale.

Nelle prossime giornate ci saranno ulteriori evoluzioni.

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