Raphael Graven, noto come Jeanpormanove, è morto a 46 anni davanti a migliaia di follower in live. Era in diretta da oltre 10 giorni, aperta un’inchiesta dalla Procura di Nizza.
Le live, fatte di sfide estreme e maltrattamenti di ogni genere, andavano in scena sulla piattaforma Kick, la principale concorrente di Twitch.
La procura partirà gli interrogatori da Naruto e Safine, altri due streamer, che avrebbero spinto l’uomo a sottoporsi delle prove estreme, fino alla tortura. I due erano già stati indagati, per tre reati tra cui violenza intenzionale di gruppo contro persone vulnerabili, alla fine dello scorso anno scontando un arresto di otto giorni.
Al momento non ci sono delle prove sul coinvolgimento, anche se sui social stanno partendo diverse accuse e tentativi di prove. In uno di questi video Naruto legge un messaggio inviato da Graven a sua madre pochi giorni prima dell’episodio in cui scriveva che era tenuto prigioniero e stufo del gioco della morte.
Il corpo senza vita dell’uomo è rimasto esposto per oltre 10 minuti al pubblico prima che proprio i torturatori chiudessero la live. Se sarà comprovato il loro coinvolgimento il rischio è quello di una lunga permanenza in carcere.
Chi era Raphael Graven? Tutto su Jeanpormanove
Jeanpormanove, come già detto, si chiamava Raphael Graven e aveva 46 anni. Era molto noto sui social network e soprattutto su TikTok dove aveva oltre 580mila follower.
Da un po’ di tempo si era trasferito su Kick dopo che le sfide estreme a cui si stava sottoponendo l’avevano portato a rischiare di essere bannato su Twitch. Si era sottoposto, già in passato, a delle sfide assurde tra colpi violentissimi al corpo e al viso fino alle colate di vernice in testa.
I legali degli streamer coinvolti hanno parlato di “messinscena” per quelle che sembravano delle vere e proprie sevizie, parole sulle quali si sta indagando per cercare la verità che si muoveva dietro.