Sempre meno polpi abitano i mari spagnoli. Mentre il mercato si rivolge all’estero, gli ambientalisti si oppongono agli allevamenti.
In Spagna stanno diminuendo gli stock di polpo e per questo i fornitori sono costretti a rivolgersi sempre più al mercato estero per far fronte alla domanda.
Nella città di O Carballino, in Galizia, che si autodefinisce la capitale spagnola del polpo, con tanto di imponente statua di bronzo che raffigura questo animale, alcuni stabilimenti si stanno rifornendo quasi interamente dalla Mauritania e dal Marocco da ormai dieci anni.
Il motivo è la carenza di polpi nei mari spagnoli, dovuta da un lato alla pesca eccessiva che è stata perpetrata negli anni per rispondere alla sempre più crescente domanda, dall’altro al cambiamento climatico.
Alcune aziende stanno valutando l’idea di mettere su degli allevamenti, ma a questa ipotesi si stanno opponendo con forza le associazioni ambientaliste, preoccupate per il benessere di questi molluschi. Ritengono infatti, che essendo il polpo un animale intelligente e solitario, possa soffrire la cattività e vivere male.
Dal canto loro, gli imprenditori, i pescatori, i negozianti e i ristoratori sono molto preoccupati per le ripercussioni che la carenza di polpo potrebbero avere sull’economia locale. Gli scienziati concordano che la carenza di queste creature nelle acque spagnole sia destinata ad aumentare sempre di più.
Pesca chiusa per tre mesi, ma i polpi non bastano a soddisfare la domanda
Le autorità locali hanno ordinato la chiusura della pesca per tre mesi, per permettere ai polpi di riprodursi nuovamente. Ma un pescatore con oltre quarant’anni di esperienza, Juan, ha ammesso che i nuovi esemplari attualmente in mare non basteranno a rispondere all’intera domanda: “La distruggeremo in due settimane”.
Il mea culpa da parte degli imprenditori del mondo della pesca è forte: “Un tempo il settore era sostenibile, ma ora abbiamo distrutto un intero ecosistema“. Il no agli allevamenti da parte degli ambientalisti, quest’anno è più forte che mai. Le aziende spagnole portano avanti la tesi che in realtà, allevare i polpi, potrebbe contribuire ad alleviare la pressione sul mare.
L’altra faccia della crisi dei polpi in Spagna: il cambiamento climatico
Ma come anticipato, la causa del problema non è solo l’economia. Anche il cambiamento climatico sta facendo la sua parte. Un ricercatore del Cnr spagnolo Angel Gonzales ha spiegato che le popolazioni dei polpi in Galizia dipendono fortemente anche dalla risalita di acque profonde che sono ricche di nutrienti. Risalendo in superficie, portano cibo ai polpi. Ma il cambiamento climatico sta alterando i modelli dei venti, la stratificazione degli oceani e l’apporto dei nutrienti. E questo causa cicli meno produttivi.
Gli Stati Uniti nel 2024 sono stati i primi a vietare l’allevamento dei polpi. Poco dopo anche la California ha preso una decisione simile.