15 agosto, save the date: riapre la Grotta del Turco del Santuario della Montagna Spaccata. Gli orari delle visite, le leggende e la storia.
Ferragosto non è solo un giorno di festa a Gaeta, ma anche una data importantissima: quella in cui, dopo dieci anni, riaprirà la Grotta del Turco del Santuario della Montagna Spaccata.
L’inaugurazione è prevista proprio il 15 agosto, in occasione dell’Assunzione di Maria, in presenza del Rettore del Santuario della Santissima Trinità, padre Daniele Belussi, dei Padri della comunità del Pime e del sindaco di Gaeta Cristian Leccese. Dopo il restauro della Cappella del Crocifisso, della facciata e della sagrestia della Chiesa della Santissima Trinità, si potrà di nuovo visitare la Grotta del Turco.
Si tratta di un luogo molto suggestivo situato nei pressi del Santuario della Montagna Spaccata, che mette insieme le bellezze naturali della cavità marina situata sul versante occidentale del Monte Orlando, leggenda e spiritualità. Dieci anni fa fu chiusa per ragioni di sicurezza a causa del rischio idrogeologico.
La riapertura è stata possibile grazie all’impegno dei Padri del Pontificio Istituto Missioni Estere, che hanno investito nei lavori di rifacimento dei gradini e di messa in sicurezza delle pareti rocciose e delle ringhiere. A partire dal 15 agosto dunque, i turisti potranno percorrere i circa 300 gradini che permettono di ammirare il mare e le scogliere bianche.
Grotta del Turco: gli orari di apertura e le regole da seguire
La Grotta del Turco sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30. Il lunedì sarà chiusa e l’ingresso è a offerta libera.
Per preservarne la bellezza e tutelarla, sono previste alcune regole comportamentali: non è consentito l’accesso ai cani ed è vietata la balneazione.
“Il Pontificio Istituto Missioni Estere ha ritenuto di investire una cospicua somma per ristrutturare l’intero complesso della Montagna Spaccata, non solo per valorizzarne l’importanza come luogo dello Spirito, ma anche per far riemergere, in tutto il loro splendore, le bellezze del creato che, in questo luogo, ci sono state affidate dal Signore”. A parlare è Daniele Belussi, rettore del Santuario e della Comunità dei missionari di Gaera.
“Noi Padri del Pime siamo consapevoli della responsabilità di proseguire l’opera dei monaci benedettini che, fondando il Santuario, si preoccuparono sempre di dedicarsi, oltre all’aspetto spirituale, anche a quello socioculturale dell’ambiente circostante”.
Storia e leggende della Grotta del Turco a Gaeta
La Grotta del Turco si trova all’interno della Montagna Spaccata ed è profonda 150 metri. La tradizione cristiana narra che la roccia si spaccò nello stesso momento in cui morì Cristo. All’interno è impressa la Mano del Turco che, secondo i racconti tramandati negli anni, è il segno lasciato dalla mano di un marinaio non credente che, poggiandola su una parete la trovò morbida.
Il Santuario della Santissima Trinità è situato sul costone roccioso e risale all’XI secolo quando fu costruito sui resti di una villa romana. Nel corso dei secoli è stato frequentato da moltissime figure importanti della cultura italiana, da Papa Pio IX a San Filippo Neri, passando per San Bernardino da Siena e San Ingnazio di Loyola.
Nel Santuario c’è anche il letto dove proprio San Filippo Neri pregava. La cappella del Crocifisso risale invece al 1434, e fu costruita su un masso che si staccò e si incastrò nella fenditura.