Zelensky è escluso dall’incontro, mercoledì 13 agosto Donald Trump parlerà con i leader Ue, poi il 15 con Putin. Ma a cosa servirà questo incontro?
Il 15 agosto rischia di rivelarsi un altro buco nell’acqua in termini di negoziati per la guerra in Ucraina. Anche se un lato positivo c’è, almeno per Donald Trump: trovare un po’ di refrigerio in Alaska nel giorno di Ferragosto.
Il Capo della Casa Bianca ha intenzione di parlare anche dello scambio di territori tra Ucraina e Russia, ed ha annunciato che due giorni prima dell’incontro, mercoledì 13, sentirà anche i leader Ue. Il suo vice J.D. Vance ha detto senza mezzi termini che la presenza del capo di Kiev Volodymyr Zelensky sarebbe “inopportuna“.
Ma è davvero così? “No. Dato che c’è il presidente russo sarebbe stata opportuna la presenza di quello ucraino. In questo modo Trump avrebbe potuto porsi come mediatore della guerra, che è tra due soggetti. L’esclusione di Zelensky è una richiesta di Putin, che non lo riconosce come legittimo presidente. E Trump vuole metterlo a suo agio”.
A parlare è Claudio Bertolotti, ricercatore Ispi, con Notizie.com. “La riflessione di fondo è che Trump in realtà si trova in difficoltà. Ciò che verrà raggiunto in sede negoziale sarà sfavorevole per l’Ucraina“.
Bertolotti (Ispi): “Putin avanzerà pretese, non ci saranno passi avanti sullo scambio di territori”
Secondo l’esperto al summit a due non si parlerà affatto di scambio di territori e a quel punto il capo della Casa Bianca capirà davvero “nei primi due minuti”, per citare le sue stesse parole “se potrà esserci un’intesa” o no. E per Bertolotti la risposta è no. Non ci saranno intese. “Putin non farà nessun passo indietro rispetto a ciò che ha conquistato. Al contrario, avanzerà pretese su tutte le aree non ancora completamente occupate e che sono tra quelle contese con l’Ucraina”.
E Trump questo potrebbe saperlo già ora. Ma allora perché incontrerà Putin? Questo incontro servirà al presidente Usa per parlare al proprio elettorato e allo stesso tempo servirà al presidente russo per mantenere il vantaggio tattico: “Trump vuole dimostrare ai contribuenti che non devono più pagare per la sicurezza europea. E mandare un messaggio all’Europa: andate pure avanti, ma abbiano noi le armi, quindi ve le vendiamo. Dall’altra parte c’è il timore che questo incontro si concluderà con un nulla di fatto. Putin sposterà nuovamente avanti il problema, continuando a mantenere il vantaggio tattico sul campo di battaglia che gli consente di avanzare un metro ogni giorno. Col tempo, in questo modo, il suo peso negoziale sul campo aumenterà. Non credo che i risultati di questo incontro dunque, saranno soddisfacenti”.
Insomma: Trump sta facendo gli interessi dell’America. Ed è per questo che non abbandonerà l’Ucraina. “Non vuole sfilarsi completamente dalla questione”, spiega Bertolotti. “Quello che dice alla sua opinione pubblica non è quello che poi viene discusso nello Studio Ovale in termini di opportunità. Gli Usa hanno un vantaggio diretto nel sostegno all’Ucraina: le risorse minerarie che sono già state identificate e attribuite agli Usa su base consensuale tra le parti”. Nei negoziati dunque, gli Usa punteranno a mantenere l’accordo.