Intossicazione botulinica, la proposta di legge popolare promossa dall’Associazione Longaevitas per promuovere la sicurezza alimentare nelle scuole.
Non serve a nulla gestire le emergenze, serve un cambiamento culturale. Ed è questo il senso della proposta di legge popolare promossa dall’Associazione Longaevitas, che punta ad introdurre l’educazione alimentare nelle scuole italiane.
Mentre in Italia si parla della morte del 52enne e della 45enne a Diamante e della 38enne di Cagliari per intossicazione da botulino, il presidente Salvo Latino ha ribadito che parlare di alimentazione nelle scuole è importante anche per “prevenire rischi legati alla sicurezza alimentare”.
“Serve una rivoluzione silenziosa. Dobbiamo rimettere al centro la cultura del cibo sano, la prevenzione vera e la conoscenza critica”, ha aggiunto Latino. L’Associazione Longaevitas ha messo su una campagna di comunicazione dal nome #firmaPerLaSalute con i seguenti scopi:
- Introdurre l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado di stili di vita sani.
- Sostenere la formazione dei cittadini, degli insegnanti e degli operatori.
- Accompagnare i Comuni e i ristoranti nei percorsi verso la cultura della longevità.
- Promuovere buone pratiche nella filiera agroalimentare, nella ristorazione e nella distribuzione.
- Diffondere la lettura consapevole delle etichette.
- Conoscere le tecniche di conservazione e dei rischi legati a comportamenti errati.
“Il caso del botulino è sintomo di fragilità culturale”
“Il caso del botulino non è solo un grave fatto di cronaca”, dice ancora Latino. “È il sintomo di una fragilità culturale che riguarda milioni di famiglie”.
Intanto le indagini proseguono, in Calabria sale a 9 il numero degli indagati dalla Procura di Paola nell’inchiesta sulle intossicazioni da Diamante, in provincia di Cosenza, che ha provocato oltre a due morti, anche il ricovero di 14 persone. Iscritti nel registro degli indagati, oltre al venditore ambulante e ai tre responsabili delle ditte produttrici, anche cinque medici. Nel caso dei sanitari si tratta di un atto dovuto per con sentirgli di partecipare all’autopsia.
Il Ministero della Salute ha richiamato diversi lotti di due marche di friarielli alla napoletana per sospetta contaminazione da botulino. Sono i lotti 290425 e 280325, prodotti in uno stabilimento a Scafati, in provincia di Salerno, con scadenza 24 aprile 2028 e 28 marzo2028, venduti da Ciro velleca srl (marchio Vittoria) in confezione da un chilo.
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Richiamati anche i friarielli dello stesso produttore, realizzati sempre nel Comune del Salernitano, ma venduti con il marchio Bel Sapore. I lotti ritirati sono lo 060325 (scadenza 6 giugno 2028) e il 280325 (scadenza 28 marzo 2028) entrambi in confezione da un chilo.
Ordine (sindaco Diamante): “Casi circoscritti, nessun allarme”
Ma non c’è un allarme botulino. A farlo sapere è stato il sindaco di Diamante Achille Ordine, dopo il focolaio di intossicazioni: “Il fenomeno è circoscritto, per cui ad oggi, ragionevolmente, non sussiste alcun pericolo”. E ancora: “Con la necessaria prudenza che la vicenda impone, facciamo affidamento sulle comunicazioni e le indicazioni ricevute dall’Azienda ospedaliera di Cosenza, secondo cui i tempi di incubazione e di insorgenza dei sintomi sono trascorsi e non ci si aspetta altri casi”.