Il dossier sui prezzi troppo bassi del vino è un caso, l’Oms in esclusiva: “È l’etanolo a causare danni. Nuove politiche fiscali per la salute pubblica”

Non si interrompono le polemiche sul recente rapporto pubblicato dall’Organizzazione mondiale alla sanità intitolato Too cheap to ignore (Troppo a buon mercato per ignorarlo). Abbiamo cercato di fare il punto della situazione proprio con l’Oms.

Il recente dossier dell’Organizzazione mondiale alla Sanità Too cheap to ignore (Troppo a buon mercato per ignorarlo) mette nel mirino gli alcolici, e il vino in particolare. Nel documento gli esperti dell’Oms fanno il punto sul prezzo degli alcolici a livello globale. Ciò che ne emerge è che in Europa, dove si continua a registrare il più alto consumo pro capite al mondo, l’alcol è venduto a prezzi troppo accessibili. Ciò ha conseguenze devastanti per la salute pubblica.

Statua di Bacco a Firenze, polemica per il rapporto Oms sul vino
Il dossier sui prezzi troppo bassi del vino è un caso, l’Oms in esclusiva: “È l’etanolo a causare danni. Nuove politiche fiscali per la salute pubblica” – Notizie.com

Per provare a fare chiarezza abbiamo chiesto all’Oms come intende interagire con Paesi come l’Italia. Qui il vino è profondamente radicato nell’identità culturale. E l’aumento delle accise potrebbe avere conseguenze sociali e simboliche oltre che economiche.

L’Oms fornisce orientamenti tecnici, prove scientifiche e supporto per l’attività di advocacy agli Stati membri, – ci ha fatto sapere, in esclusiva per Notizie.com, Veronika D’Anna, responsabile delle comunicazioni per la regione europea – inclusi i Paesi produttori di vino come l’Italia. L’obiettivo è progettare politiche fiscali sulla salute relative all’alcol che riflettano i loro contesti culturali, sociali ed economici. Pur perseguendo obiettivi di salute pubblica”.

D’Anna (Oms): “In alcuni contesti la priorità può essere introdurre o aumentare la tassazione sul vino”

La tassazione sull’alcol è una delle misure rapide ed efficaci che apportano miglioramenti misurabili alla salute pubblica per quanto riguarda le malattie non trasmissibili nel giro di pochi anni. Anche aumenti modesti delle accise possono ridurre il consumo e salvare vite umane entro meno di un anno dalla loro attuazione. La tassazione dell’alcol offre un triplice beneficio per i governi: aumenta le entrate, riduce i costi sanitari e migliora la produttività economica e il benessere complessivo riducendo i danni correlati all’alcol.

L’Oms riconosce che i modelli di consumo e i profili di danno variano in modo significativo tra i Paesi, in particolare in Europa. – ha continuato D’Anna – In alcuni contesti, la priorità può essere limitare l’accessibilità economica dei superalcolici a basso costo. In altri, la priorità può essere introdurre o aumentare la tassazione sul vino. Ma da un punto di vista sanitario, è l’etanolo, il componente alcolico presente in tutte le bevande alcoliche, a causare danni“.

Calice di vino, sullo sfondo delle vigne in Italia
D’Anna (Oms): “In alcuni contesti la priorità può essere introdurre o aumentare la tassazione sul vino” – Notizie.com

L’etanolo è un noto cancerogeno, teratogeno (che produce anomalie o malformazioni) e una sostanza psicoattiva che produce dipendenza. Non esiste un livello di consumo sicuro rispetto al rischio di cancro. L’Oms raccomanda pertanto di tassare tutte le bevande alcoliche in base al loro contenuto di alcol puro. Questo potrebbe essere l’approccio più efficace per minimizzare i danni alla salute derivanti dal consumo di alcol.

Attualmente, il vino non è tassato in molti Paesi europei. E, dove viene tassato, la quota fiscale (cioè la percentuale del prezzo finale del vino dovuta alle tasse) è bassa. Nell’Unione europea, la Direttiva 92/83/Cee del Consiglio del 19 ottobre 1992 ha stabilito il quadro per l’armonizzazione della struttura delle accise su alcol e bevande alcoliche tra gli Stati membri.

L’accisa minima sul vino nell’Unione europea è fissata a zero

Essa definisce categorie di prodotto, basi imponibili e aliquote minime per promuovere l’uniformità e ridurre le distorsioni commerciali all’interno del mercato. Le accise sull’alcol devono essere applicate in base al volume del prodotto o al volume di alcol etilico in esso contenuto. Sidro, vino e prodotti intermedi sono tassati in base al volume, mentre birra e superalcolici sono tassati in base al contenuto alcolico.

È particolarmente significativo che l’accisa minima sul vino nell’Ue sia fissata a zero, e 14 Stati membri, tra cui l’Italia, applicano attualmente questa aliquota zero. Inoltre, le aliquote minime e le strutture fiscali sono rimaste invariate dal 1992. Questo, nonostante gli espliciti appelli previsti dal Piano europeo di lotta contro il cancro a incrementare le accise minime sull’alcol. Di conseguenza, in molti Paesi l’alcol è diventato più economico nel tempo.

In ultima analisi, – ci hanno fatto sapere dall’Oms – spetta a ciascuno Stato membro decidere come attuare queste misure. L’Oms fornisce prove tecniche, opzioni politiche personalizzate e supporto specifico per ciascun Paese, al fine di aiutare i governi a proteggere le generazioni presenti e future dai danni correlati all’alcol“.

Politiche fiscali più severe rischiano però di alimentare mercati illegali o non registrati. Per cui l’Oms consiglia che gli aumenti delle tasse siano accompagnati da solide misure di monitoraggio, tracciabilità e applicazione della legge. Lo scopo è ridurre al minimo il rischio di mercati illeciti.

Nel 2022, in Italia il consumo di alcol era circa del 15% più elevato rispetto al 2010

A partire circa dal 2010, dopo aver raggiunto un punto minimo alla fine degli anni 2000, il consumo di alcol in Italia ha mostrato un aumento graduale. – ha sottolineato D’Anna – Nel 2022, il consumo era circa del 15% più elevato rispetto al 2010. Tutto ciò spinto principalmente dall’aumento del consumo di vino, che rimane la principale fonte di assunzione di alcol nel Paese. Per quanto riguarda il carico di malattia attribuibile all’alcol, esso è in diminuzione negli ultimi due decenni”.

La tendenza, però, per l’Oms può essere spiegata in gran parte con i miglioramenti nei modelli generali di mortalità. Quando i tassi di mortalità diminuiscono, anche quelli attribuibili all’alcol tendono a diminuire, anche se il consumo rimane invariato. Ciò suggerisce che le riduzioni osservate nei decessi attribuibili all’alcol potrebbero riflettere miglioramenti più ampi nei sistemi sanitari e nell’accesso alle cure, piuttosto che un cambiamento significativo nei comportamenti di consumo.

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