Sta spopolando in Italia e all’estero la truffa dell’affitto fantasma. Notoriamente le segnalazioni aumentano vertiginosamente nei periodi di vacanza. Come difendersi? Ecco il vademecum.
La vacanza tanto agognata si è trasformata in un incubo per un uomo e una donna che hanno consegnato una consistente somma di denaro, oltre 1500 euro, ad una donna per affittare un immobile a Sperlonga, in provincia di Latina.
I due sono finiti nella trappola della truffa dell’affitto fantasma nonostante si fossero affidati ad una nota piattaforma di inserzioni online. Quando hanno scoperto che la casa di cui avevano anche visionato in foto gli esterni e gli interni in realtà non esisteva (o meglio, l’abitazione non era nella disponibilità di chi aveva pubblicato l’annuncio), hanno subito sporto denuncia ai carabinieri.
A seguito di indagini-lampo è stata identificata e denunciata dai carabinieri della stazione Latina Scalo una 41enne originaria della provincia di Napoli. C’è poi da dire che Sperlonga non è nuova a episodi simili. Nel luglio dello scorso anno un’altra persona fu deferita per truffa dai militari per un episodio molto simile. Il fenomeno, comunque, negli ultimi anni è esploso e sia in Italia sia all’estero i truffatori sono sempre in agguato.
Truffa della casa fantasma, come difendersi e andare in vacanza serenamente?
Come fare allora per difendersi e raggiungere con serenità la struttura per cui si è versata la caparra prima di mettersi in viaggio? È la tecnologia ed il web in generale che ci vengono in aiuto. Per prima cosa è necessario verificare l’esistenza dell’immobile su Google Maps o Google Street View, confrontando anche le foto degli annunci. Un primo campanello d’allarme può scattare se le immagini non coincidono o, peggio, se a quell’indirizzo è riportato tutt’altro.
La verifica poi deve necessariamente spostarsi sul proprietario. È bene chiedere sempre copia di un documento di identità o di un titolo di proprietà dell’immobile. In certi casi una richiesta di visura catastale, atto notarile o contratto di locazione in caos di subaffitto, è possibile richiederla anche direttamente all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, è necessario farsi furbi. Se il prezzo richiesto per una determinata zona è molto inferiore alla media, potrebbe trattarsi di un’esca.
I pagamenti vanno effettuati con metodi tracciatili, dunque con un bonifico a un conto intestato al proprietario. Altro elemento da controllare è la reputazione online di chi ha pubblicato l’annuncio. Una semplice ricerca online di nome, numero di telefono o foto può essere di grande aiuto.
Qualora si tratti di offerte costruite allo scopo di portare a termine una truffa, i risultati restituiranno le vere immagini oppure ripoteranno a forum e gruppi su cui si sta “indagando” sul medesimo malvivente. Un ultimo consiglio è quello di affidarsi a piattaforme sicure. Le più note, infatti, gestiscono il pagamento “internamente” e risarciscono oppure individuano immediatamente un’alternativa in caso di affitto fantasma.