Perché il Tribunale dei ministri ha archiviato solo Meloni: chi pagherà per il caso Almasri?

Caso Almasri, perché il Tribunale dei ministri ha archiviato la posizione di Meloni, ma non dei ministri Piantedosi, Nordio e il sottosegretario Mantovano.

Nella serata di lunedì 4 agosto, a dare la notizia è stata proprio la premier sui social. Sul caso del generale libico Almasri, il Tribunale dei ministri ha archiviato solo la sua posizione ma non quella dei ministri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e del sottosegretario Alfredo Mantovano. La decisione è arrivata dopo “oltre sei mesi” dall’avvio “rispetto ai tre mesi previsti dalla legge”, ha denunciato Meloni, “e dopo ingiustificabili fughe di notizie“. Ma perché questa decisione, se tutti hanno agito allo stesso modo?

Njeem Osama Almasri Habish, il generale libico
Perché il Tribunale dei ministri ha archiviato solo Meloni: chi pagherà per il caso Almasri? (Ansa Foto) – notizie.com

Desumo che verrà chiesta l’autorizzazione a procederenei confronti dei ministri e del sottosegretario, ha aggiunto la premier sui social. Il decreto del Tribunale dei ministri, nel decreto, sostiene che Meloni “non sia stata preventivamente informata. E (non) abbia condiviso la decisione assunta”. I giudici quindi, ritengono che i ministri e il sottosegretario abbiano agito senza informare la premier. Ecco per quale ragione hanno deciso di archiviare la sua posizione e non quella degli altri.

Si ritiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence, abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisione assunte”, ha scritto ancora la premier sui social, difendendo l’operato degli altri componenti dell’esecutivo. “È una tesi palesemente assurda”.

Meloni: “Ogni scelta del governo è concordata”

La premier non ha mandato giù la tesi dei giudici del Tribunale dei ministri: “A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata”.

Dunque è “assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro”.

Per i giudici invece, la premier era informata, ma non ci sono le prove di una “reale partecipazione” da parte sua “nella fase ideativa o preparatoria del reato”.

La premier Giorgia Meloni
Meloni: “Ogni scelta del governo è concordata” (Ansa Foto) – notizie.com

Osama al Najem Elmasry, detto Almasri, è accusato dalla Corte penale internazionale di crimini contro l’umanità. All’inizio del 2025 è stato prima catturato in Italia, poi rilasciato su ordine della Corte d’Appello di Roma poiché l’arresto è stato ritenuto irrituale.

Considerandolo pericoloso per la sicurezza del nostro Paese, è stato espulso e riportato in Libia a bordo di un volo di Stato. L’Aia ha aperto una procedura nei confronti dell’Italia, in quanto è tra i firmatari dello Statuto di Roma. Il governo ha specificato che sono stati i giudici a scarcerare il comandante libico. Ma i magistrati dal canto loro hanno specificato di averlo fatto a causa della “inerzia” da parte del Ministero della Giustizia.

Caso Almasri, la premier: “Ribadirò in Aula la correttezza del governo”

Sempre sui social, Meloni ha detto che il governo “ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani”. Perché appunto il generale libico è considerato pericoloso. “L’ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere”.

Cosa accade ora a Nordio, Piantedosi e Mantovano?

Nordio è accusato di favoreggiamento e di omissione di atti d’ufficio. Non c’è ancora un atto ufficiale, ma il fatto che il provvedimento di archiviazione sia stato notificato alla premier, lascia intendere che per gli altri componenti del governo, si vada verso l’autorizzazione a procedere al Parlamento, quindi alla richiesta di processo.

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Nel suo caso, visto che Carlo Nordio è stato eletto, l’eventuale richiesta di autorizzazione a procedere dovrebbe arrivare alla Camera. Nel caso di Alfredo Mantovano e Matteo Piantedosi, che non si sono mai candidati alle elezioni politiche e quindi non sono stati eletti, l’autorizzazione a procedere dovrà essere votata dal Senato.

I ministri della Giustizia e dell'Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi
Cosa accade ora a Nordio, Piantedosi e Mantovano? (Ansa Foto) – notizie.com

Non si sono fatte attendere le reazioni dei partiti di opposizione. “Ciò che è assurdo – ha detto Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce di Europa Verde – è che avete liberato uno stupratore, anche di minori, un assassino, un trafficante di esseri umani. Di questo vi dovete vergognare e non c’è processo che potrà sanare questa onta per l’Italia di fronte alla violazione di ogni principio morale che dovrebbe sovraintendere l’azione di chi governa”.

Della stessa idea, il segretario di +Europa Riccardo Magi:Giorgia Meloni mette un punto di chiarezza: rivendica la liberazione di un torturatore e stupratore, ricercato dalla Cpi a cui il nostro governo ha offerto un passaggio con aereo di Stato in Libia per fuggire all’arresto, anziché consegnarlo”.

Abbiamo chiesto alla premier di dire la verità in Parlamento, per rispetto verso il Paese”, ha detto in una nota il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia. “La vicenda giudiziaria è nata solo per le menzogne dette dal ministro della giustizia. Resta la responsabilità politica sempre negata fino ad ora: la scarcerazione di un criminale, fatta calpestando il diritto internazionale e in generale le regole dello Stato di diritto”.

La frecciata di Salvini a Conte e Toninelli

Alla faccia dei non ricordo”, tuona invece il vicepremier Matteo Salvini, lanciando una frecciata all’ex premier Giuseppe Conte e all’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli sugli sbarchi dei migranti della nave Diciotti. “Avanti insieme a testa alta, non ci fermeremo”.

Mi pare che la situazione su Almasri stia diventando assurda”. Così, il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi. “È veramente incredibile che siano separate le posizioni del premier da quelle dei ministri dello stesso governo. L’ennesima dimostrazione di una giustizia che sembra sia interessata solo a intralciare il lavoro del governo”.

Continueremo a lavorare per cambiare l’Italia con ancora più forza e determinazione”, ha detto invece Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati.
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