Bolsonaro ai domiciliari per ordine del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, lo stesso che ha arrestato Carla Zambelli.
Migliaia di sostenitori sfilano per le strade, il figlio è in ospedale e in tanti gridano alla “persecuzione” per Jair Bolsonaro, ai domiciliari su ordine della Corte Suprema del Brasile. I suoi legali hanno annunciato che presenteranno un ricorso alla decisione.
L’ex presidente è sotto processo con l’accusa di essere a capo di un’organizzazione criminale. Lo scopo era tentare un colpo di Stato e capovolgere il risultato delle elezioni del 2022, vinte da Luiz Inacio Lula da Silva. Bolsonaro è anche accusato di aver pianificato di uccidere il suo successore e un giudice della Corte Suprema.
Secondo il giudice Alexandre de Moraes, Bolsonaro avrebbe violato le misure cautelari che gli erano state imposte la scorsa settimana, pubblicando contenuti sui social dei suoi tre figli parlamentari.
Sempre la Corte Suprema aveva infatti ordinato all’ex presidente il rispetto del coprifuoco e il braccialetto elettronico mentre si sarebbe svolto il processo. E anche di non ricevere altre visite se non quelle degli avvocati e dei parenti. Gli sono anche stati sequestrati tutti i telefoni cellulari in casa.
I dazi al Brasile di Donald Trump, che sostiene Bolsonaro
Sono ore concitate in Brasile, che già affronta la difficile situazione economica scaturita dai dazi del 50% imposti da Donald Trump sulle merci importate.
Il capo della Casa Bianca ha inoltre definito la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul suo alleato politico una vera e propria “caccia alle streghe“. Per il giudice della Corte Suprema, Bolsonaro avrebbe diffuso messaggi sui social con “un chiaro contenuto di incitamento e istigazione ad attacchi contro la Corte Suprema. E un evidente sostegno a un’interferenza straniera nel sistema giudiziario brasiliano”.
Migliaia di sostenitori dell’ex presidente si sono riversati nelle piazze di San Paolo e Rio de Janeiro, chiedendo di concedere l’amnistia a lui e a centinaia di altre persone sotto processo con l’accusa di essere coinvolti nella distruzione degli edifici governativi a Brasilia l’8 gennaio 2023.
Solo gli avvocati e la moglie Michelle (che vive con lui) potranno far visita a Bolsonaro. I figli Flavio, Carlo e Renan dovranno chiedere il permesso prima di farlo. A tutti i visitatori autorizzati è “vietato di usare i cellulari, fare foto o registrare video”.
De Moraes: “La giustizia non è sciocca”
Il giudice De Moraes nell’ordinanza ha scritto che “la giustizia non è sciocca, tanto meno cieca. Non si può permettere che l’accertamento di fatti così gravi – come quelli tra il 2022 e il 2023 – sia distorto da narrazioni artificiali forgiate strategicamente. Con l’obiettivo di manipolare l’opinione pubblica e delegittimare le istituzioni brasiliane”.
Durissima è stata la reazione del figlio, il senatore Flavio Bolsonaro: “Siamo ufficialmente in una dittatura. È una pagina triste della storia del Brasile”.
Carlos Bolsonaro finisce in ospedale: le sue condizioni
L’altro figlio dell’ex presidente, il consigliere comunale di Rio De Janeiro Carlos Bolsonaro, è stato ricoverato in ospedale a causa di un malore in seguito alla decisione del giudice della Corte Suprema di mettere il padre agli arresti in casa. Secondo fonti ospedaliere, aveva la pressione alterata. I medici lo hanno sottoposto ad esami cardiaci. Il cardiologo gli ha consigliato di restare sotto osservazione nella struttura sanitaria.
Sul caso è intervenuto anche il Dipartimento di Stato Usa, che “condannano l’ordinanza di Moraes“. Gli Stati Uniti hanno sanzionato il giudice, considerando la sua decisione come una “grave violazione dei diritti umani”.
Ad avvalorare la tesi della “persecuzione” agli occhi dell’opinione pubblica c’è un’accusa rivolta al giudice della Suprema Corte Moraes. Quest’ultimo avrebbe violato la legge sulla privacy e usato “infiltrati” in gruppi privati di Whatsapp e Telegram per ottenere dati sensibili delle persone coinvolte nei fatti dell’8 gennaio 2022. Ovvero quando i sostenitori radicali di Jair Bolsonaro invasero le sedi istituzionali di Brasilia. A denunciarlo è stata la ong Civilization Works, che promuove ideali liberali.
L’arresto di Carla Zambelli, sempre su ordine di Moraes
Il cerchio intanto, si stringe anche attorno ai fedelissimi dell’ex presidente e la vicenda è arrivata fino in Italia nei giorni scorsi con l’arresto a Roma di Carla Zambelli, deputata brasiliana di origini italiane. La donna è stata condannata in Brasile per l’hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia.
Ha la cittadinanza italiana, fa parte del partito dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Era ricercata dall’Interpol dopo aver lasciato il Brasile il 25 maggio con il marito, attraversando il confine con l’Argentina.
Dopo una sosta negli Usa era tornata in Italia. Il giudice dei casi Zambelli e Bolsonaro è il medesimo, Alexandre De Moraes. Il magistrato brasiliano ha ordinato il blocco dei suoi beni, conti bancari e account social e ha avviato la procedura d’interpol per la sua estradizione.
De Moraes, giudice della Corte suprema del Brasile (Stf), rappresenta una figura centrale delle inchieste sul tentato colpo di Stato in Brasile nel 2022. Nel mirino del magistrato sono finiti ne corso del tempo personaggi legati all’estremismo politico di destra, alle fake news e alle reti digitali.