Incendi, bombe e fame, si continua a morire a Gaza, Fadoi Campania: “I medici alzino la voce, il silenzio è complicità”

Si continua a morire a Gaza. La “chiamata alle armi” di Fadoi Campania: “I medici alzino la voce, il silenzio è complicità”.

Un incendio causato dall’esercito israeliano alla sede della PRCS a Khan Younis, ha causato la morte di un membro dello staff della Mezzaluna Rossa Palestinese e il ferimento di altri tre.

Palazzo distrutto da Israele a Gaza
Incendi, bombe e fame, si continua a morire a Gaza, Fadoi Campania: “I medici alzino la voce, il silenzio è complicità” (Ansa Foto) – notizie.com

La notizia arriva dal profilo X dell’organizzazione umanitaria ed è solo una delle ultime concitate ore nella Striscia di Gaza, dove si continua a combattere e la gente patisce la fame.

È proprio in questo contesto che continua lo scontro a distanza tra Hamas e Israele, dopo che l’organizzazione terroristica ha pubblicato il video dei due ostaggi, Rom Braslavsky ed Evyatar David. Lo scopo di Hamas è chiaro ed è rivolto direttamente ai cittadini di Tel Aviv, affinché facciano pressione sul governo Netanyahu.

Ma Israele dal canto suo non intende cedere e per voce del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha fatto sapere che continuerà a combattere “a pieno regime”. L’obiettivo di Hamas non è darci un segno di vita, ma di abusare delle famiglie ed esercitare pressione su di noi, attraverso il terrore della manipolazione emotiva, per arrenderci e fermare la guerra prima che venga distrutto”.

Hamas: nessun disarmo fino a che non verrà riconosciuto lo Stato della Palestina

Questo non succederà, e anzi, “la risposta al crudele abuso degli ostaggi deve essere la completa distruzione di questo male puro dalla faccia della terra”. Hamas ha ribadito che non accetterà alcun disarmo senza che prima venga creato lo Stato della Palestina sovrano.

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Croce Rossa: “Versato troppo sangue di medici e civili”

Troppo il sangue versato dagli operatori umanitari in questo conflitto, troppo quello versato dai civili”. Sono le parole di Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, in seguito all’attacco dell’Idf.

Attaccare edifici o veicoli identificati come il nostro Emblema, attaccare operatori sanitari, è contrario alle norme del Diritto Internazionale Umanitario e, soprattutto, è un duro colpo ai diritti e alla Dignità della popolazione civile che, messa in ginocchio dal conflitto, rischia di non ricevere le cure necessarie, già rese difficili a causa della guerra”.

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La denuncia, l’ennesima della Croce Rossa: “Gaza è allo stremo. Spesso gli attacchi si verificano durante la distribuzione di aiuti, si continua a morire di fame e a farne le spese sono soprattutto i bambini. La popolazione vive in condizioni disumane”.

Uno striscione apparso durante una manifestazione proPal in Europa
Croce Rossa: “Versato troppo sangue di medici e civili” (Ansa Foto) – notizie.com

Lo stesso appello a fermare la distruzione a Gaza arriva dalla Federazione medici internisti della Campania (Fadoi). “Siamo medici, scienziati, professionisti della salute. Ma prima ancora siamo esseri umani. E oggi, davanti a ciò che sta accadendo a Gaza, non possiamo essere neutrali”.

A parlare è la presidente Ada Maffettone: “Non possiamo restare spettatori inerti. Il collasso sanitario in atto, unito alla fame usata come arma di guerra, impone alla comunità medico-scientifica di prendere posizione”.

Maffettone (Fadoi): Questo non è un conflitto. È un annientamento”

Fadoi Campania si unisce alla mobilitazione internazionale per la difesa della salute, che è un diritto umano universale. “Ogni giorno muoiono bambini malnutriti, donne incinte senza cure, pazienti senza accesso a farmaci o ospedali. Questo non è un conflitto. È un annientamento. E la medicina, se vuole restare fedele alla sua missione, deve avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome”.

Solo nel mese di luglio, l’Oms conta 63 morti a Gaza, tutte causate dalla malnutrizione e 24 di esse riguardano bambini sotto i cinque anni. Le donne incinte e in allattamento mostrano tassi di grave deperimento, superiori al 40%.

Secondo l’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) a Gaza è in corso una grave carestia e nelle strutture di Medici Senza Frontiere attualmente ogni giorno arrivano 25 nuovi pazienti gravemente affamati.

La presidente di Fadoi Campania Ada Maffettone
Maffettone (Fadoi): Questo non è un conflitto. È un annientamento” (Foto di Ufficio Stampa Fadoi Campania) – notizie.com

Gli ospedali sono continuamente colpiti da bombardamenti e incursioni. “Non si tratta più solo di carenza di cibo o farmaci: è la distruzione sistematica della dignità e della vita umana”, denuncia Medici Senza Frontiere.

Le richieste dei medici campani

Cessate il fuoco immediato, ripristino dell’assistenza sanitaria e della distribuzione dei beni umanitari, il riconoscimento formale del genocidio in corso. E la protezione del personale medico e delle strutture sanitarie”. Queste le richieste della presidente di Fadoi Campania.

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La medicina interna è una disciplina che si prende cura del paziente nella sua complessità”, conclude Ada Maffettone. “Oggi il nostro paziente è un popolo intero, privato del diritto alla cura, al cibo, alla sopravvivenza. Come medici, abbiamo il dovere morale di alzare la voce. Il silenzio è complicità“.

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