Giubileo, le parole di Papa Leone XIV ai giovani: “Se siete inquieti, siete vivi. La fragilità non è un tabù, ma la meraviglia che siamo”

Le parole di Papa Leone XIV a Tor Vergata, durante la messa conclusiva del Giubileo dei giovani: “Abbiamo un bisogno di verità che non possiamo ignorare”.

C’è una domanda bruciante nei nostri cuori, un bisogno di verità che non possiamo ignorare, che ci porta a chiederci: qual è la vera felicità? Qual è il vero senso della vita?”.

Papa Leone XIV nella messa conclusiva del Giubileo dei Giovani
Giubileo, le parole di Papa Leone XIV ai giovani: “Se siete inquieti, siete vivi. La fragilità non è un tabù, ma la meraviglia che siamo” (Ansa Foto) – notizie.com

Così Papa Leone XIV ai giovani a Tor Vergata, in occasione della messa conclusiva del Giubileo a loro dedicato. “Cosa può liberarci dall’essere intrappolati nell’insensatezza, nella noia e nella mediocrità?”, chiede ancora ai ragazzi che lo hanno atteso per tutta la notte in un’atmosfera di festa, e non si sono fatti scoraggiare dalla lieve pioggia.

In questi giorni avete vissuto tante belle esperienze. Avete incontrato alcuni giovani provenienti da diverse parti del mondo e da culture diverse. Avete scambiato conoscenze, condiviso aspettative e dialogato con la città attraverso l’arte, la musica, la tecnologia e lo sport”.

Giovani in festa fino all’alba in attesa del Papa: “Spero abbiate dormito un po'”

A Tor Vergata ci sono circa un milione di giovani provenienti da 146 Paesi diversi. C’è il Libano, l’Iraq, il Myanmar, l’Ucraina, la Siria, il Sud Sudan, Messico, Stati Uniti, Italia, Spagna e tanti altri, che hanno dormito nei sacchi a pelo. E l’attesa si è trasformata in una vera e propria festa quando alcuni giovani spagnoli hanno collegato i loro telefoni al sistema di amplificazione e festeggiato “come avessero vinto una finale di Champions“, raccontano alcuni volontari.

Spero abbiate dormito un po’“, sono state infatti le prime parole di Papa Leone XIV al suo arrivo tra i giovani. “Cominciamo la celebrazione, il più grande dono che Cristo di ha lasciato”. Il Pontefice è arrivato da loro a bordo della Papamobile, la Jeep bianca, dopo essere atterrato con l’elicottero sull’area di Tor Vergata.

Il contrattempo prima della messa: il Papa fa decollare di nuovo l’elicottero

Non sono mancati i piccoli contrattempi: il pilota del velivolo avrebbe dimenticato di sorvolare l’area prima dell’atterraggio, così il Papa ha fatto nuovamente decollare l’elicottero per poi farlo tornare nell’eliporto.

Non allarmiamoci se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro”, ha detto ancora il Papa nell’omelia. “Non siamo malati, siamo vivi”. Non è mancato un ricordo a Bergoglio, citando le sue parole: “Ognuno è chiamato a confrontarsi con grandi domande, che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma invitano a compiere un viaggio, a superare se stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo”.

Papa Leone XIV in Papamobile tra i giovani a Giubileo
Il contrattempo prima della messa: il Papa fa decollare di nuovo l’elicottero (Ansa Foto) – notizie.com

La fragilità di cui ci parlano è parte della meraviglia che siamo“, ha detto ancora Leone XIV. “Pensiamo al simbolo dell’erba: non è bellissimo un prato in fiore? Certo, è delicato, fatto si steli esili, vulnerabili, soggetti a seccarsi, piegarsi, spezzarsi, e però al tempo stesso subito rimpiazzati da altri che spuntano dopo di loro, e di cui generosamente i primi si fanno nutrimento e concime, con il loro consumarsi nel terreno. È così che vive il campo, rinnovandosi continuamente e anche durante i mesi gelidi dell’inverno, quando tutto sembra tacere, la sua energia freme sotto terra, e si prepara ad esplodere, a primavera, in mille colori”.

Si conclude così il Giubileo dei Giovani, e non senza momenti tristi. Due ragazze infatti, Pascale, 18 anni, egiziana e Maria, spagnola, sono morte a causa di un arresto cardiaco. Papa Leone ha chiesto di pregare per loro e per le loro famiglie.

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