Chi era Alessandro Venier, il giovane papà ucciso e fatto a pezzi da mamma e compagna: ipotesi avvelenamento, chi sono le due donne

Alessandro Venier è stato ammazzato e fatto a pezzi da sua madre e dalla compagna: orrore in provincia di Udine, mistero sul movente.

Ucciso, poi fatto a pezzi. Il suo cadavere era stato nascosto in un grosso bidone in garage ricoperto dalla calce, con ogni probabilità, per evitare che l’odore rivelasse l’orrore. È morto così Alessandro Venier di 35 anni, assassinato dalla mamma e dalla compagna, papà da soli sei mesi.

Alessandro Venieri, 35enne ucciso e fatto a pezzi da mamma e compagna
Chi era Alessandro Venier, il giovane papà ucciso e fatto a pezzi da mamma e compagna: l’orrore nel garage di casa (FACEBOOK/ANSA FOTO) – Notizie.com

Un orrore, appunto, che ha sconvolto l’intera cittadinanza di Gemona del Friuli, a circa trenta chilometri da Udine. Sul caso stanno indagando i carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Udine. Le due donne, di 61 e 30 anni, sono state arrestate. Inquirenti e investigatori stano procedendo per omicidio, occultamento e distruzione di cadavere. Il cadavere sarebbe stato segato in tre parti.

Alessandro sarebbe stato ucciso qualche giorno fa, anche se dovrà essere l’autopsia a confermarlo, ma la scoperta è stata fatta solo oggi. Le due donne avrebbero escluso la premeditazione nell’omicidio, che sarebbe avvenuto al culmine di una discussione per futili motivi. Non è ancora stato accertato in quale stanza della casa sia avvenuto. Nell’autorimessa dove c’era il corpo non c’erano tracce di una colluttazione.

Le donne si sono autoaccusate dell’omicidio di Alessandro Venier

L’allarme è scattato alle ore 10 e 30 circa di questa mattina. Sono state proprio le due donne ad avvertire i militari. Gli uomini dell’Arma sono accorsi al civico 47 di via Lotti, nella borgata di Taboga alla periferia di Gemona. Qui hanno trovato Lorena Venier, 61enne infermiera, la compagna di Alessandro, Marylin Castro Monsalvo, una 30enne di nazionalità colombiana, e la figlia della coppia, di appena sei mesi.

Nel garage dell’abitazione il bidone con all’interno il corpo fatto a pezzi del giovane. Le donne si sono autoaccusate dell’omicidio e sono state portate in caserma. La piccola è invece stata portata via dai Servizi sociali del Comune, anch’essi accorsi sul posto. C’è ancora moltissimo da chiarire e ricostruire nell’intera vicenda. Lorena, proprietaria di casa, è di professione infermiera. Alessandro, appassionato di sport, effettuava lavori saltuari e trascorreva lunghi periodi all’estero.

Alessandro Venieri, 35enne ucciso e fatto a pezzi
Le donne si sono autoaccusate dell’omicidio di Alessandro Venier (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Proprio durante uno dei suoi viaggi avrebbe incontrato la 30enne. Quest’ultima, stando ai primi accertamenti, aveva appena terminato un corso da Operatore socio-sanitario (Oss). Il padre di Alessandro, invece, sarebbe un egiziano che ha abbandonato moglie e figlio. Ma come e soprattutto perché Alessandro Venier è stato ucciso? Carabineri e Procura sono al lavoro per ricostruire l’omicidio nei dettagli.

Tra le ipotesi che hanno portato alla morte del giovane un’aggressione con un oggetto affilato, un avvelenamento oppure entrambe le azioni. Stando alle prime ricostruzioni nella casa di via Lotti da mesi c’era un clima di grande tensione a causa principalmente del fatto che Alessandro non lavorava da mesi e non contribuiva al sostentamento della famiglia. Le donne avrebbero riferito a chi sta indagando di atteggiamenti sempre più minacciosi e violenti. La sera dell’omicidio (il giorno esatto non è ancora stato chiarito), Lorena e Marylin avrebbero rimproverato il 35enne di non aver preparato la cena. Ne sarebbe così scaturita l’ultima lite che ha portato all’omicidio di Venier.

Il sindaco di Gemona: “Mai successa una cosa del genere”

La comunità locale del piccolo centro friulano è letteralmente sotto choc per le modalità efferate del delitto. I vicini sono increduli che la mamma della vittima possa essere coinvolta nel crimine. Si tratta di un’infermiera conosciuta da tutti, che si è sempre prodigata per gli altri.

A mia memoria, non è mai successa una cosa del genere – ha detto il sindaco di Gemona Roberto RevelantLa coppia ha una bambina molto piccola, di pochi mesi, che ora ha bisogno di ricostruirsi una vita. Tutta Gemona si stringe attorno a lei. Ce ne stiamo occupando, attraverso i Servizi sociali, con la massima attenzione, per garantirle sicurezza e un futuro dignitoso”.

I rilievi della Scientifica per l'omicidio di Alessandro Venier, 35enne ucciso e fatto a pezzi da mamma e compagna
Il sindaco di Gemona: “Mai successa una cosa del genere” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Undicimila abitanti, Gemona è famosa per essere stata uno dei centri più colpiti dal terremoto del maggio del 1976. Protagonista di una grande ricostruzione, è divenuta simbolo del cosiddetto Modello Friuli ricevendo la Medaglia d’oro al Merito Civile per la sua rinascita.

Il quadro della vicenda famigliare è abbastanza complessoha spiegato la sostituta procuratrice di Udine, Claudia Danelon – ma occorre completare tutti gli accertamenti, medico e scientifici, per poter confermare in tutto o in parte le ammissioni delle persone che si sono auto accusate del delitto“. Le autorità sono in queste ore al lavoro sul riscontro dei racconti delle due donne e sull’analisi dei dispositivi elettronici. Attesi anche i primi risultati delle analisi della Scientifica cui seguiranno quelli dell’autopsia, già disposta. Domattina, invece, il magistrato procederà con l’interrogatorio di Lorena Venier e di Marylin Castro Monsalvo.

Sul corpo della vittima saranno effettuati esami tossicologici per verificare le modalità, i tempi e la quantità di sostanze che le due donne potrebbero avergli somministrato. In casa c’era una consistente disponibilità di farmaci perché Marylin avrebbe sofferto di una depressione post partum, per la quale sarebbe stata anche presa in carico dal locale Centro di salute mentale.

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