Sono cifre da capogiro quelle che ruotano attorno alla gestione dell’emergenza incendi in Italia. Cifre che potrebbero essere mitigate dalla prevenzione, nonostante la crisi climatica.
Il Wwf ha parlato proprio in queste ore di “inestimabili danni ambientali” provocati da migliaia di incendi boschivi che si sono sviluppati in diverse aree d’Europa e nel sud Italia. In Sardegna, Calabria, Puglia e Sicilia le principali emergenze. Ma se dal punto di vista ambientale le conseguenze dei roghi sono incalcolabili, da un punto di vista pratico quanto ci costano gli incendi in Italia?
Le spese sono costantemente in aumento, in un meccanismo di cui abbiamo parlato qui nelle scorse ore. Il tutto, di pari passo con la “crisi climatica” che, per dirla con il Wwf, “sta registrando un forte aumento della frequenza, dell’intensità e dell’estensione degli incendi boschivi”. Negli ultimi due anni è andato in fumo oltre mezzo milione di ettari.
A luglio, in Europa sono bruciati oltre 237mila ettari di foresta, quasi il doppio della superficie persa nello stesso periodo dell’anno scorso. L’uomo è la causa principale, responsabile di oltre il 95% degli incendi.
Emergenza roghi, quanto costano al nostro Paese?
Torniamo allora alla domanda iniziale. Quanto costano gli incendi al nostro Paese? Coldiretti ha stimato che tra spegnimento, bonifica e ripristino delle aree la spesa è di 10mila euro per ettaro bruciato. Ciò significa che per i quasi 18mila ettari andati in fumo a luglio 2025 il conto supera i 180 milioni di euro. Ma come si arriva a queste cifre da capogiro? Nei soli tre mesi estivi la spesa per Canadair ed elicotteri è pari a una cifra che si aggira tra i 60 e gli 80 milioni di euro.
Ogni anno (e come abbiamo visto le previsioni per il futuro sono tutt’altro che rosee) Stato e Regioni spendono 200 milioni per le sole operazioni di spegnimento e ricostruzione. Entriamo ancor più nel dettaglio. Bisogna sottolineare che l’Italia ha una delle più grandi flotte aeree antincendio al mondo. Circa 20 Canadair CL‑415 e 12 elicotteri Erickson S64F, AB‑412 e AB‑205 sono dislocati su 14 basi operative. Tra di esse Genova, Ciampino, Lamezia Terme, Olbia, Trapani, Capodichino e Comiso.
I mezzi aerei sono di proprietà statale, in particolare dei vigili del fuoco, della Protezione civile, della Marina e dell’Esercito. Ma la gestione operativa e la manutenzione è affidata a privati tramite gara d’appalto. Una delle principali società affidatarie è attualmente l’Avincis (ex Babcock). Il contratto ammonta a circa 360 milioni di euro per 3500 ore di volo, che possono arrivare ad 8mila con un costo extra di 75 milioni. In media tra giugno e settembre Canadair ed elicotteri volano per quasi 6500 ore, per un costo tra i 60 e gli 80 milioni.
Un’operazione di spegnimento può costare alle casse pubbliche anche 100mila euro al giorno. Nel 2021, estate da incendi da record, sono stati stimati danni per 5,6 miliardi di euro. I costi sono dunque elevatissimi. Parliamo di 15mila euro per un’ora di volo di un Canadair, 10mila euro per un elicottero Erickson.