La tragedia di Mohamed Keita “Pogba”, morto durante una partita di calcio: appello per riportarlo in Ghana

Mohamed Keita: la raccolta fondi per riportare in Ghana il giovane morto in campo mentre giocava a calcio con gli amici. Stroncato da un arresto cardiaco.

Si chiama Mohamed Keita, ma gli amici e i compagni di squadra lo chiamavano Pogba. Arrivato dal Ghana dieci anni fa, viveva in Italia regolarmente, accolto nella città di Napoli dove aveva la sua vita, i suoi amici di sempre, la sua squadra di calcio.

Mohamed Keita, calciatore ghanese
La tragedia di Mohamed Keita “Pogba”, morto durante una partita di calcio: appello per riportarlo in Ghana (Foto Arci Calcio Napoli) – notizie.com

Mohamed avrebbe compiuto 26 anni tra pochi giorni, è morto durante una partita con gli amici di Arci Napoli Calcio in un campo vicino al Centro direzionale di Napoli, la sera del 22 luglio. Un arresto cardiaco improvviso non gli ha lasciato scampo. In pochi secondi si è accasciato a terra, e se n’è andato mentre faceva quello che amava di più fare al mondo.

Una fatalità. Inutili sono stati i soccorsi, che hanno provato a rianimarlo con un massaggio cardiaco e un defibrillatore. In Ghana Pogba ha lasciato la madre, la moglie e due figlie, che desiderano riavere il corpo del giovane a casa. Ma nessuno può sostenere per lui le spese del rimpatrio. Così gli amici hanno deciso di fare una colletta. Ma non basta, servono migliaia di euro per riportarlo nel sui Paese.

La raccolta fondi per riportare Mohamed “Pogba” a casa in Ghana

Ecco perché hanno avviato una piccola raccolta fondi, una catena di solidarietà per permettere alla famiglia di Mohamed di piangere la sua perdita. “Ogni aiuto è prezioso”, si legge sulla pagina Instagram di Arci Napoli. “Grazie di cuore a chi vorrà unirsi a questo genere di amore e rispetto”.

Chi volesse, può donare una somma ad Arci Napoli Comitato Provinciale, all’Iban: IT33R0501803400000012361341 (Banca Etica), scrivendo come causale: Donazione in memoria di Keita Mohamed.

 

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Metti una sera d’estate, gli amici di sempre un pallone, un campetto di strada”, si legge invece sui social della sua squadra, Arci Napoli Calcio. “Ci hai lasciati così, senza darci il tempo di capire“.

Pogba era “un ragazzo silenzioso, parlava e rideva poco. Pensava soprattutto alla sua famiglia ed era molto leale sia in campo sia fuori. Un esempio per tutti, anche per gli avversari”. Così lo ricorda Valeria Auricchio, nel comitato regionale di Arci Campania. “Un ragazzo serio, aveva molti valori, la sua famiglia era tutto per lui”, aggiunge parlando con Notizie.com.

Pogba “non meritava una fine così, ci consolerà solo riportarlo a casa”

Mohamed era il padrone del centrocampo, davanti alla difesa. Un regista dai piedi buoni che dettava i tempi e dirigeva i compagni. “Pensi che un arbitro mi ha detto: ‘Io non ricordo la sua voce‘, perché in campo non ha mai avuto un contrasto, mai un litigio, era sempre corretto”.

Pogba attualmente si trova nell’obitorio dell’Ospedale del Mare, in attesa che un giudice e il Consolato si attivino per riportarlo in Guinea. E nell’attesa, gli amici stanno organizzando le spese per il trasferimento del corpo. “Mohamed non meritava una fine così. L’unica cosa che ci potrebbe consolare è riportarlo a casa dalla famiglia. Per noi sarebbe la chiusura di un cerchio”.

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