Il Consiglio dei ministri ha approvato il sesto piano nazionale per la tutela dei diritti dei bambini: tutte le novità.
Il Piano per i diritti dell’infanzia approvato giovedì 24 luglio in Cdm porta la firma della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella. Opera su tre macro-aree interconnesse, che sono la genitorialità, l’educazione e la salute.
Il piano nazionale per l’infanzia ha validità 2025-2027, è scritto sulla scia dei precedenti ed è coerente con le strategie internazionali ed europee. L’obiettivo è individuare politiche dedicate a bambine, bambini e adolescenti, mantenendo gli impegni dell’Italia nel rispetto della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
La ministra Roccella lo ha definito “innovativo in alcune parti”. In conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri ha spiegato che “prima di tutto ha un’impostazione sussidiaria, perché mette al centro la famiglia e cerca di dialogare con il Piano per la famiglia”.
Questo progetto ha avuto “un iter abbastanza lungo, deve passare anche dalle commissioni e sono state recepite anche tutte le modifiche che ci sono state proposte durante tutto il percorso”. Sarà adottato con un decreto del presidente della Repubblica. Ecco, punto per punto, cosa contiene.
Genitorialità
La prima macro-area affronta il tema dell’infanzia guardando ai genitori. In particolare sono previste sette azioni per informare madri e padri sui servizi, i diritti e le opportunità esistenti sul territorio che possono aiutarli a crescere i figli da quando sono neonati all’età adulta.
Educazione
La seconda macro-area riguarda l’educazione in generale. Ha l’obiettivo di colmare il divario che esiste tra genitori e figli sul tema dell’alfabetizzazione digitale.
Ma anche al rafforzamento degli spazi aggregativi, progetti per promuovere la partecipazione dei ragazzi, per contrastare la povertà educativa, scongiurare l’abbandono scolastico. E ridurre il rischio del ritiro sociale.
Infine sono previste azioni per promuovere la cultura delle pari opportunità, e sensibilizzare i giovani alla violenza sulle donne.
Salute
La terza macro-area prevede azioni per promuovere, prevenire e sensibilizzare sul tema del benessere dei giovani durante tutte le fasi di sviluppo.
Il Piano nazionale dell’infanzia prende in considerazione le problematiche legate ai disturbi neuropsichiatrici e peuropsichici dei ragazzi. Allo stesso modo ci sono progetti che affrontano il disagio psicologico e relazione dovuto all’iperconnessione, all’autolesionismo, al suicidio e alle dipendenze patologiche.
L’importanza di affrontare questo tema parte dall’analisi dei dati, che richiedono un esame sullo stato generale di bambini e ragazzi, delle situazioni di maltrattamento, dei comportamenti a rischio, del consumo di droga e alcol, dal vizio del fumo e dalle nuove tecnologie.