La tragedia avvenuta alle pendici della Becca di Viou ha riacceso i riflettori sui pericoli che si corrono in montagna. Ecco perché è necessario tenere comportamenti corretti e quali sono i rischi da evitare.
Liam Daniel Henry Rezac, escursionista francese di 15 anni, è stato rinvenuto privo di vita a circa duemila metri di altitudine alle pendici della Becca di Viou, nel Comune di Saint‑Christophe in Valle d’Aosta. Stando alle prime ricostruzioni il giovane si era separato dal gruppo mentre era con la famiglia in montagna.
Il dramma ha portato molti a chiedersi: com’è possibile separarsi e perdere di vista il proprio gruppo mentre si è in escursione in montagna? E quali comportamenti è giusto mantenere per non correre pericoli? “La separazione, anche temporanea, dal gruppo rappresenta sempre un fattore di rischio in montagna, specialmente durante la discesa, fase spesso sottovalutata ma in cui si verificano molti incidenti. Il gruppo dovrebbe procedere compatto, mantenendo sempre il contatto visivo o vocale tra i suoi componenti”.
A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Roberto Bolza, vicepresidente del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Il 15enne, infatti, pare fosse uscito dal sentiero per tentare di accorciare il tracciato. A quel punto si sarebbe perso. Per un po’ ha continuato a tenere i contatti con i genitori e con il fratello, fino a quando non ha smesso di rispondere. “In particolare con adolescenti o bambini, – ha spiegato Bolza – è fondamentale che un adulto esperto resti sempre vicino a loro, senza dare per scontata la loro autonomia, anche se dimostrano sicurezza o familiarità con l’ambiente”.
In montagna con la propria famiglia in sicurezza, le principali regole da seguire
Secondo il vicepresidente Cnsas le principali regole che le famiglie dovrebbero seguire sono: evitare di lasciare qualche componente da solo; mantenere un’andatura adatta al più lento del gruppo; concordare prima i punti di riferimento e le regole da seguire in caso di smarrimento; non farsi prendere dal panico in caso di imprevisti: fermarsi, ragionare e chiedere aiuto tempestivamente è sempre la scelta più sicura. Nel caso della famiglia francese, l’allarme sarebbe scattato circa un’ora dopo l’ultimo messaggio del ragazzo.
“Uscire dal sentiero, – ha continuato Roberto Bolza – anche solo di pochi metri, può trasformarsi in un problema serio in tempi molto rapidi, soprattutto in aree con vegetazione fitta, dislivelli o terreni franosi. Il tempo è un fattore cruciale nelle operazioni di soccorso, ma l’individuazione di una persona dispersa, in particolare se non in grado di comunicare la propria posizione, può risultare complessa anche per squadre altamente specializzate”.
Per aumentare la sicurezza, soprattutto con ragazzi e bambini, il Soccorso alpino consiglia di:
- utilizzare dispositivi di localizzazione (come gps o app di tracciamento condiviso)
- portare con sé almeno uno smartphone con batteria carica, modalità aereo attivata quando non in uso, e con app di emergenza installate (come GeoResQ, sviluppata dal Cnsas in collaborazione con il Cai)
- indossare indumenti dai colori accesi, che facilitano la visibilità da lontano o da elicottero
“La montagna è un ambiente meraviglioso ma anche complesso. – ha concluso il vicepresidente Cnsas – Per affrontarla con consapevolezza, soprattutto con minori, suggeriamo alcune raccomandazioni fondamentali”. Prima di tutto, c’è la preparazione. Dunque pianificare bene l’itinerario, scegliendo percorsi adeguati all’età e alle capacità fisiche del gruppo. Poi è necessario consultare fonti attendibili (guide alpine, portali web ufficiali, bollettini meteo) e avvisare sempre qualcuno del percorso e degli orari previsti.
Bolza (Cnsas) in esclusiva per Notizie.com: “Restare sempre uniti, mai uscire dal sentiero”
Per quanto concerne l’equipaggiamento, è bene indossare scarponcini adeguati, portare con sé acqua, abbigliamento a strati, protezione solare e un kit di pronto soccorso. Ogni componente del gruppo dovrebbe avere uno zainetto con l’essenziale, incluso un fischietto o altri strumenti di segnalazione. Infine, i comportamenti da tenere in montagna. Bisogna restare sempre uniti, rispettare il ritmo di chi fa più fatica, non uscire mai dal sentiero tracciato.
È utile assegnare ruoli semplici (chi apre, chi chiude il gruppo) e sensibilizzare i più giovani sull’importanza di seguire le indicazioni degli adulti. In caso di imprevisti o difficoltà, mantenere la calma è essenziale. Quindi affrontare la situazione con lucidità consente di prendere decisioni corrette e, se necessario, allertare in modo efficace i soccorsi.