Ddl femminicidio, dopo l’ok del Senato il testo passa alla Camera: tutte le novità del provvedimento

Il Senato ha votato sì all’unanimità il disegno di legge che introduce il reato di femminicidio. Il testo che passa ora alla Camera. Cosa prevede.

L’Italia è tra i primi Paesi ad aver approvato una legge che rende il femminicidio un reato autonomo e non come aggravante dell’omicidio. Il provvedimento aveva avuto il via libera del Consiglio dei ministri il 7 marzo 2025. Il 23 luglio dello stesso anno ha ottenuto l’ok del Senato. Opposizioni e maggioranza hanno votato compatti a favore: 161 sì e un successivo applauso a Palazzo Madama. Il testo passa ora alla Camera.

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Ddl femminicidio, dopo l’ok del Senato il testo passa alla Camera: tutte le novità del provvedimento – notizie.com

Tipizzare il reato di femminicidio non significa certo usare sociologicamente il diritto penale o creare una classifica di gravità degli omicidi”, ha spiegato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.

Dare un nome a questo reato vuol dire “riconoscere la specificità di un fenomeno e dunque prevenirlo. Creare le condizioni per contrastarlo con più efficacia”.

Ddl femminicidio: tutte le novità

Il ddl è composto da 14 articoli ma come detto, il punto più importante è l’introduzione del femminicidio come reato autonomo, punibile con l’ergastolo quando avviene per motivi di controllo, possesso, dominio, rifiuto o odio verso la donna per la sua stessa condizione sociale in quanto tale.

Il testo è stato riformulato in alcune parti in commissione Giustizia di Palazzo Madama per garantire una maggiore chiarezza e tassatività, rispondendo ad alcune critiche emerse durante le audizioni. Il disegno di legge rafforza le aggravanti nei casi di violenza domestica, sessuale, persecutoria e introduce molte tutele processuali e penitenziarie per le vittime e i familiari.

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Tra esse, figura la confisca obbligatoria dei beni, l’obbligo di ascolto rapido della vittima e la possibilità per i figli minorenni di accedere autonomamente ai centri antiviolenza e ai benefici economici a loro dedicati.

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Cosa cambia per i bimbi delle vittime di violenza – notizie.com

Al ddl femminicidio sono collegate le aggravanti del Codice rosso, che prevedono maggiori per le vittime, a partire dal fatto che dovranno essere ascoltate anche, per esempio, quando si deciderà una modifica nel trattamento penitenziario del condannato. Inoltre, con i loro familiari le vittime potranno intervenire nella fase delle indagini.

La donna avrà voce in capitolo anche quando si richiederà il patteggiamento della pena, per esprimere un parere non vincolante ma che tuttavia, come spiegato dal ministro Carlo Nordio nei mesi scorsi, “impone al giudice una particolare motivazione se dovesse disattenerlo”.

Il ddl prevede inoltre, la deroga al tetto di 45 giorni sulle intercettazioni per i reati più gravi di violenza sulle donne. Le pene previste nel testo originario approvato in Cdm, oltre all’ergastolo per il femminicidio è prevista una pena non inferiore ai 24 anni nel caso di una sola circostanza attenuante. In presenza di più attenuanti, la pena non può essere minore di 15 anni.

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